BOLZANO. C’è una vera e propria inchiesta della Procura della Repubblica sul tragico incidente di ponte Resia costato la vita a Mirsian Nergjoni, il bolzanino di origini albanesi che si trovava alla guida della moto schiantatasi in velocità contro il muso di una betoniera in manovra.

Il sostituto procuratore della Repubblica Giancarlo Bramante, a cui è affidato il fascicolo, ha disposto il sequestro e l’acquisizione agli atti di un filmato girato da una telecamere di sicurezza che ha ripreso il terribile schianto. La dinamica del sinistro non è stata ancora ricostruita nel dettaglio dalla polizia municipale intervenuta sul posto per i rilievi.

L’incartamento è nelle mani dell’ispettore Andolfo a cui spetta il compito di segnalare al magistrato alcuni aspetti tecnici importanti dell’incidente. Come noto l’autista che era alla guida della betoniera è stato iscritto sul registro degli indagati per concorso in omicidio colposo, ma le responsabilità andranno accertate non solo sotto il profilo penale. C’è anche il fronte civilistico (per le inevitabili richieste risarcitorie) che ha bisogno di dati certi. La velocità della moto, ad esempio, dovrà essere ipotizzata sulla base di dati tecnici oggettivi perchè anche il ragazzo deceduto potrebbe essere ritenuto responsabile in concorso di quanto accaduto con ripercussioni per le assicurazioni che saranno chiamate a risarcire anche la ragazza trasportata che, per fortuna, dovrebbe cavarsela. A seguire gli interessi e i diritti della famiglia c’è l’avvocato Alessandro Osler. Le condizioni di Annalena Desaler, la fidanzata 22enne di Mirsian, sono stabili. I medici non l’hanno ancora dichiarata fuori pericolo ma c’è ottimismo sulle possibilità che possa salvarsi. La giovane deve probabilmente la vita dapprima all’intervento fondamentale di primo soccorso degli operatori del 118 e poi al dottor Palermo, medico chirurgo dell’ospedale di Bolzano che nelle ore successive al dramma ha effettuato l’intervento chirurgico decisivo. Oggi Annalena è ancora ricoverata in terapia intensiva in prognosi riservata. La ragazza è tenuta sedata ed in coma farmacologico. Ha subìto l’asportazione della milza e di un rene e ha riportato la frattura del bacino. Dovrebbe però salvarsi. Nel frattempo, come detto, la Procura sta cercando di ricostruire con certezza la dinamica dell’incidente. E’ stato lo stesso geometra che aveva installato le telecamere di sicurezza per il controllo di un cantiere a chiamare i vigili urbani e la Procura della Repubblica segnalando la disponibilità del filmato che è stato subito acquisito agli atti. Sarà dunque possibile in primo luogo accertare l’esatta velocità della moto ed in secondo luogo verificare quanto effettivamente è avvenuto. Alcuni testimoni hanno indicato che la moto, pochi istanti prima della tragedia, si era fermata all’ultimo semaforo (rosso) che precede la rampa di accesso al ponte Resia. Sempre dalle testimonianze è emerso che Mirsian Nergjoni avrebbe accelerato notevolmente appena scattato il verde. Pare inoltre che l’autista della betoniera abbia anticipato la curva a sinistra per immettersi in via Lungo Isarco pensando di avere tempo sufficiente per concludere la manovra, non ipotizzando la velocità elevata della moto, il cui conducente avrebbe addirittura aumentato la velocità negli ultimi metri per tentare uno scarto sulla destra della carreggiata, finendo però per schiantarsi contro lo spigolo anteriore sinistro della betoniera.

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