Tragedia Ponte Resia: il corpo di Mirsian ha salvato Annalena

Visionato in Procura il video dell’incidente: la moto viaggiava a 90 chilometri all’ora, la frenata non è servita


di Mario Bertoldi


BOLZANO. E’ stata la ricerca del brivido e della velocità, nell’incoscienza dei 20 anni, a giocare un ruolo purtroppo determinante nella tragedia di ponte Resia a Bolzano ove ha perso la vita Mirsian Nergjoni, il bolzanino di origini albanesi che si trovava alla guida della sua potente moto schiantatasi in velocità contro il muso di una betoniera in manovra.

La polizia municipale ha consegnato al sostituto procuratore della Repubblica Giancarlo Bramante la relazione sulla ricostruzione del sinistro, resa possibile grazie alle immagini di un filmato girato da una telecamere di sicurezza privata. Agli atti dell’inchiesta ci sono dunque le immagini della corsa incontro alla morte del giovane motociclista che trasportava, sul sellino posteriore, la fidanzata rimasta gravemente ferita. Come detto le immagini confermano (ma documentano) quanto già si era intuito nell’immediatezza della tragedia, anche sulla base del racconto di alcuni testimoni oculari.

In moto contro una betoniera. Muore a soli 22 anni La vittima è Mirsian Nergjoni, di Bolzano. Grave la fidanzata Annalena

La moto della vittima ha affrontato la rampa d’accesso a ponte Resia ad elevata velocità. I fotogrammi rivelano che la moto (ferma al semaforo precedente in via Resia) dal momento della ripartenza all’impatto contro il camion ha coperto i circa 200 metri della carreggiata in pochi secondi, raggiungendo una velocità superiore ai 90 chilometri all’ora. Grazie alle immagini non si tratta di una ipotesi o di una supposizione ma di una ricostruzione tecnicamente certa. Il filmato acquisito agli atti documenta, attimo dopo attimo, anche la dinamica dello schianto. Il giovane che era alla guida del bolide a due ruote non ha avuto problemi di visuale. Ripartendo a tutta velocità dal semaforo non può non aver visto il camion betoniera ormai in fase di svolta a sinistra. Mirsian Nergjoni avrebbe tentato di passare in velocità prima della betoniera, tentando poi una disperata frenata negli ultimi metri quando si è reso conto che non ce l’avrebbe fatta. A quel punto, però, era troppo tardi perché la velocità raggiunta era ormai eccessiva.

Il ragazzo è riuscito a ridurre sensibilmente la velocità negli ultimi istanti ma è andato a schiantarsi contro il muso della betoniera a 60 chilometri orari. Un impatto devastante. Il giovane è morto sul colpo. La fidanzata Annalena Desaler, sempre di 22 anni, si è salvata perchè parzialmente protetta dal corpo di Mirsian anche se ha riportato gravi lesioni interne nella parte sinistra del corpo. A seguito del trauma le sono state asportate la milza ed il rene sinistro ma a distanza di alcune settimane dalla tragedia è ancora in pericolo il recupero alla piena funzionalità del polmone sinistro. Sul fronte delle responsabilità, il filmato ha confermato in pieno le prime ipotesi della Procura. L’autista della betoniera è indagato per omicidio colposo (a seguito di mancata precedenza) ma a seguito della velocità raggiunta dalla moto sarà attribuito a Mirsian Nergjoni un inevitabile concorso di colpa.

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