Tram, «referendum congiunto anche con Appiano e Caldaro» 

La proposta del Team K. «Ha senso solo se prolungato fino all’Oltradige, si devono coinvolgere anche i pendolari» «Se i consigli comunali saranno d’accordo si farà in fretta, altrimenti raccoglieremo 300 firme a Caldaro, 900 a Appiano»


Davide Pasquali


Bolzano. Tram, il Team K lancia il referendum congiunto: oltre a Bolzano si dovranno coinvolgere anche Appiano e Caldaro. Si potranno indire tre referendum distinti oppure uno assieme, poco importa. Normativamente si può. Visto che i tempi sono ristretti, se i consigli comunali dell’Oltradige decideranno in questo senso, si farà in fretta, altrimenti ci si rimboccherà le maniche, ci si farà aiutare dalle associazioni ambientaliste e si raccoglieranno trecento firme a Caldaro e novecento ad Appiano. Il team K è convinto comunque di farcela, anche si dovesse seguire la via dell’iniziativa popolare.

L’idea è questa, e la illustra il consigliere provinciale Paul Koellensperger: «A Bolzano i cittadini sono piuttosto bravi, il problema sono i pendolari: 23 mila arrivano in auto ogni giorno, da Appiano e Caldaro. Il tram cittadino diventerebbe un’opera compiuta solo se fosse allungato fino all’Oltradige. Il quesito sul tram è una domanda da porre anche ai pendolari: volete una linea dal centro di Bolzano fino a Caldaro? Ci vorrebbe un referendum sovracomunale, proprio perché il problema è di interesse sovracomunale».

I giuristi vicini al Team K confermano: gli statuti dei due comuni lo permettono, sia che si tratti di referendum congiunto sia di tre distinti referendum.

«Il referendum day sarebbe una bellissima manifestazione: tutti al voto il 24 novembre, anche per dare una risposta alla Svp, che da 20 anni parla e parla, ma poi ha sempre tirato il freno a mano». Koellensperger ne ha già parlato col sindaco di Appiano, Wilfried Trettl: «È entusiasta dell’idea, deve sentire la giunta». Da Caldaro «sto attendendo una risposta». Il sindaco Caramaschi ha invece detto che «trova l’idea buona, anche se c’è da approfondirne la fattibilità dal punto di vista tecnico».

Manca poco tempo, quindi sarebbe preferibile il percorso istituzionale: «A Appiano servono i 2/3 dei voti in consiglio comunale, a Caldaro basta la maggioranza semplice». Se così non funzionasse, il Team K si attiverebbe altrimenti. «Raccoglieremo le firme - ce la faremo perché non sono numeri spropositati - in maniera inclusiva. Vorremmo che partecipassero tutte le forze politiche, per decidere se passare dalla gomma alla rotaia, includendo anche il Dachverband für Natur und Umwelt, il Wwf e così via». Ad avviso dei consiglieri provinciali del Team K, «ci vuole un progetto sensato, compiuto, che vada a migliorare sensibilmente la viabilità bolzanina, aumentando al contempo la qualità della vita dei pendolari, evitando che stiano in coda, bruciando ore e ore della loro vita».

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