Tratta d’accesso al Bbt: paura per rumori e falde

Precise richieste dei Comuni in vista dei lavori sulla Fortezza-Ponte Gardena Barriere potenziate e ampliate ovunque, fonti idriche impermeabilizzate


di Robert Tosin


BRESSANONE. Sono essenzialmente due le preoccupazioni che attanagliano i comuni della Val d’Isarco che in questi giorni sono chiamati a dare un parere sul progetto della tratta d’accesso al Bbt che va da Fortezza a Ponte Gardena: i rumori e le falde acquifere. Per questo l’approvazione del disegno viene subordinata a precisi interventi in questi settori. Ogni consiglio comunale ha approvato un documento identico per tutti nel quale si fanno le pulci alle problematiche più evidenti balzate all’occhio dall’esame del tracciato che di fatto raddoppia i binari nel tratto in questione, mentre da Ponte Gardena a Bolzano sarà utilizzato l’attuale doppio binario.

La premessa comune per tutti è che la tratta d’accesso venga messa in funzione in contemporanea con il Bbt, vale a dire nel 2026. La motivazione è molto semplice: se il tunnel diventasse attivo senza il raddoppio fino a Ponte Gardena, l’attuale tratto ferroviario non sarebbe in grado di sopportare l’aumento di traffico che porterà l’alta velocità/alta capacità soprattutto merci. Ma su questo aspetto c’è già una convergenza di pareri, visto che l’interesse è comune.

Inquinamento acustico. È il tema più caro, anche perché l’esperienza con decenni di ferrovia ha insegnato ai comuni sull’asta del Brennero che la convivenza è piuttosto complicata. Tanto più se ora con l’alta capacità i treni saranno più frequenti e, di conseguenza, più rumorosi. Seppur nel progetto mostra ai consigli comunali siano previsti ampi interventi di insonorizzazione, per le amministrazioni comunali non è ancora abbastanza: non basterà, dicono in sostanza, rispettare i parametri di legge, bisognerà fare ancora meglio. In particolare la richiesta è quella di procedere ad un incapsulamento sia dei binari esistenti che di quelli nuovi da Ponte Gardena fino alla galleria Sciliar. La cosa era prevista in un primo progetto, ma poi è stata tolta per questioni tecniche ed economiche. Ai Comuni non interessa: vogliono che i binari finiscano in trincea per evitare rumori e vibrazioni. Tutti i tratti all’aperto dovranno poi essere dotati di barriere antirumore, in alcuni casi viene esplicitamente richiesto anche l’ampliamento di tali barriere oltre le misure previste a progetto. Anche i tratti all’aperto nella stazione di Ponte Gardena e sul ponte di Funes andranno attrezzati per ridurre al minimo i rumori. Tutte opere da fare all’inizio della fase realizzativa, per evitare di rimandare poi all’infinito. In buona sostanza i comuni chiedono che i tratti all’aperto della tratta d’accesso siano il più possibile incapsulati e, se proprio non è possibile, avvolti dai sistemi antirumore più moderni in circolazione, tenendo conto del massimo rumore possibile e non della media.

Idrogeologia. I Comuni sono ben consci che la struttura andrà a toccare importanti falde acquifere. Vengono per esempio citate quelle sotto Spelonca e Scaleres (dove si approvvigionano Bressanone e Varna) e quelle dell’area Bärenbach, assieme ad altre fonti. I Comuni si raccomandano precisi interventi di impermeabilizzazione e di individuazione di alternative, se proprio non è possibile evitare le falde. Su questo tema la preoccupazione è evidente: sono infatti molte le fonti che servono direttamente gli acquedotti pubblici.

Gallerie e cantieri. La finestra di Albes (vale a dire il cantiere che dovrebbe servire a scavare la galleria di Scaleres) non s’ha da fare. I Comuni non la vogliono perché lì ci sono abitazioni e aziende, quindi il lavoro di un cantiere imponente non è indicato. Considerando anche che il materiale scavato sarebbe diretto in autostrada, creando inquinamento e disagi anche per la popolazione di Bressanone. In più Velturno ha già dedicato quell’area ad insediamenti produttivi che, con il cantiere, non potrebbero formarsi con grave danno per il paese.

Anche la galleria finestra nella zona di Chiusa dovrà essere spostata a nord nella zona artigianale di Neidegg, vicina all’autostrada. I depositi del materiale scavato andrebbero poi individuati nei depositi già attivi ora per il Bbt, in modo da non creare altri ammassamenti di inerti.

Paesaggio. Nel documento dei Comuni si tira le orecchie ai progettisti perché l’aspetto paesaggistico ecologico non è tenuto sufficientemente in considerazione: servono più opere di compensazione ambientale e rinaturalizzazione. E si chiede l’assoluta protezione del biotopo del lago di Varna e delle Piramidi di terra della Valle di Riga. A Ponte Gardena, inoltre, le barriere antirumore vanno modulate rispettando la delicatezza del piccolo abitato rurale. Particolare riguardo va anche riservato al tratto stradale ch eporta dalla statale alla provinciale di Funes e progettato tra i pali che reggono i ponti Velturno-Funes da costruire. Qui il suggerimento è di fare un concorso d’idee per realizzare un’opera che sia sensibile al paesaggio.













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