Travolta e uccisa dal bus

La vittima, Maria Fodaroni di 92 anni, attraversava la strada. Indagato l’autista


di Davide Pasquali


BOLZANO. Travolta dall’autobus numero 3 mentre attraversava via Dalmazia all’altezza dell’edicola. È morta così, ieri sera poco dopo le 18, Maria Fodaroni, vedova Mogini, 92 anni. Sotto choc ma pressoché illesa l’amica novantenne, assieme alla quale stava ritornando verso casa in via Milano: l’autobus l’ha sfiorata, scaraventandola sul marciapiedi. Così si è salvata. Come prassi in questi casi, la Procura ha indagato per omicidio colposo l’autista della Sasa, N.H. di 56 anni. L’autobus è stato posto sotto sequestro per accertamenti, iniziati già nella serata di ieri al deposito Sasa. Maria Fodaroni, due figlie, viveva nelle case Ipes di via Milano; una badante la seguiva di notte, ma era ancora molto in gamba, come l’amica.

Sono da poco passate le ore 18. Il 3 riparte dalla fermata ex Fiera in via Roma; arrivato all’incrocio con via Dalmazia, trova il semaforo verde e così inizia a svoltare. Verde, però, è anche il semaforo per i pedoni. Questo, almeno, è ciò che racconterà ai vigili urbani una coppia di testimoni. Seguono il bus a pochi metri, a bordo di un’auto, e loro malgrado assistono alla raccapricciante scena. Le due anziane iniziano ad attraversare stando sul lato destro delle strisce, dall’edicola verso via Torino. L’autista dell’autobus non le vede o le vede troppo tardi, fatto sta che le centra in pieno mentre sta compiendo l’ampia curva per imboccare via Dalmazia. La velocità non dev’essere eccessiva, visto che pochi metri dopo il mezzo deve sostare: alla fermata c’è gente che aspetta. Maria Fodaroni viene centrata in pieno, finisce sotto le ruote del bus e viene trascinata per almeno quattro o cinque metri, come si capirà soltanto una volta rimosso l’autobus. L’amica invece, presa di striscio, viene sbalzata di ritorno sul marciapiedi e finisce a terra accanto a un palo, proprio davanti all’edicola. Una brutta botta al braccio, ma si salva. L’edicolante la aiuta a rialzarsi, è sotto choc. Non va così bene alla sua compagna di passeggiata. «Una scena bruttissima», sostiene la coppia di testimoni oculari, il cui racconto in dettaglio è il caso di non riportare in questa sede. Arrivano i soccorsi: un notevole spiegamento di vigili urbani e vigili del fuoco. I pompieri sono costretti a sollevare il bus per estrarre la donna, esanime a terra, in mezzo tra le due ruote anteriori. Quando viene raggiunta dai sanitari della Croce rossa respira ancora, ma è in condizioni disperate. Morirà durante il trasporto al San Maurizio.

Via Dalmazia, a lungo, ma pure le vie Roma e Torino vengono chiuse al transito; code di auto si allungano, fino dalla zona industriale. L’autista, completamente sotto choc, viene portato all’ospedale. Sarà proprio lui, circa un’ora dopo l’incidente, a telefonare ai responsabili Sasa accorsi in via Dalmazia. Piange, disperato, e annuncia la morte della vedova Fogini. L’autobus rimane fermo nel posto dell’investimento almeno per un’ora. I vigili urbani fanno difficoltà a capire la dinamica esatta. Ispezionano tutti i lati del mezzo, soprattutto sotto. Non si capisce abbastanza, però. Saputo del decesso, viene avvertito il pubblico ministero di turno, che dispone immediatamente il sequestro del mezzo (in serata verrà portato al deposito Sasa e fatto salire su un “ponte” per essere sollevato e ispezionato). Il 3 viene infine spostato e la scena si va chiarendo. Una striscia inequivocabile, a terra. Impressionante. Parte un metro circa oltre le zebre. Poco prima, a terra, c’è un fazzoletto di carta, che la municipale evidenzia con lo spray bianco. Un altro segno viene evidenziato proprio sulle strisce pedonali. La dinamica ufficiale non viene fornita, la questione è troppo delicata e la palla passa alla Procura. Il sostituto procuratore Igor Secco, come di prassi in casi come questo, apre un fascicolo a carico dell’autista. Per omicidio colposo.

©RIPRODUZIONE RISERVATA













Altre notizie

il rimpatrio

Chico Forti, il grande giorno: di nuovo in Italia. «Non vedo l'ora di riabbracciare mia madre»

L'aereo con a bordo il 65enne trentino, condannato all'ergastolo in Florida per omicidio, è atterrato a Pratica di Mare. Visibilmente commosso ha ringraziato la presidente Meloni (foto Ansa)

IL RITORNO. Arrivato a Roma dopo 24 anni di detenzione in America
LA RICHIESTA. I legali: "Subito istanza per vedere la mamma"
IL PENITENZIARIO. A Rebibbia prima del trasferimento a Verona. Fugatti: "Presto potremo abbracciarlo"
L'ANNUNCIO. Oggi il rimpatrio di Forti. "Per me comincia la rinascita"

LO ZIO GIANNI. "Chance di nuova vita dopo una lunga battaglia"
NORDIO.
 "Straordinario traguardo politico e diplomatico"
LA SCHEDA. L'imprenditore surfista che vinse da Mike in tv accusato di omicidio a Miami

Attualità