Tre mesi per un certificato sportivo: la protesta delle associazioni
Il direttore del servizio: "Personale dimezzato e lavoro raddoppiato"
BOLZANO. L'Azienda sanitaria sembra aver pagato a caro prezzo il pensionamento della dottoressa Sandra Frizzera, che per anni ha guidato con ottimi risultati il servizio di medicina sportiva. Le associazioni e i club, infatti, protestano per i lunghi tempi di attesa - oltre tre mesi - per avere il certificato di idoneità.
Il nuovo responsabile del servizio Stefan Resnyak ammette che "il personale è stato quasi dimezzato e il lavoro è raddoppiato. Molti ragazzi che fanno agonismo preferiscono non prendere appuntamenti durante le ferie estive e qualcuno ha dovuto aspettare".
Il presidente del Vss Guenther Andergassen ammette i disagi: "I problemi maggiori si sono registrati soprattutto nel Meranese e in val Venosta. Parte della responsabilità è anche dei club che avrebbero potuto pianificare le visite in anticipo, ma il problema esiste".