Tre perizie per la strada in salita

Appiano: un privato minaccia di fare causa perché la pendenza è del 18% contro un massimo del 12%


di Massimiliano Bona


APPIANO. Guerra di perizie legali sulla pendenza di via Ignaz Gabloner, una strada che il Comune ha acquisito - per venire incontro alle esigenze dei residenti - ma per la quale adesso si trova tra l'incudine e il martello. Trattandosi di una strada nuova non dovrebbe superare il 12%, ma in alcuni punti arriva al 18. Uno dei confinanti, che secondo l'amministrazione si è mosso soprattutto per la scarsa visibilità all'uscita del garage, ha presentato un reclamo formale «per la non conformità del tratto in questione alle norme del Codice della Strada» diffidando il Comune con una nota dello studio legale Frei-Tarfusser-Lutterotti. In giunta c'è chi ha obiettato sostenendo che ci sono strade con pendenze superiori, che arrivano al 20%, ma non si tratta di vie nuove. Ciò che è stato realizzato parecchi anni fa, in concreto, non ricade nella nuova normativa. «Non appena è sorto il problema - spiega il vicesindaco Massimo Cleva - abbiamo contattato la società immobiliare che ha costruito il nuovo complesso residenziale, chiedendole di rimediare anche alla pendenza. Quest’ultima ha presentato a sua volta una perizia legale, firmata dall'avvocato Schullian, nella quale sostiene di essere dalla parte della ragione».

Visto che la vicenda, secondo il Comune, potrebbe avere a breve sviluppi di natura giudiziaria e sfociare in una vertenza la giunta ha deciso a sua volta di incaricare uno studio legale per avere in mano una consulenza. La scelta è caduta sull'avvocato Giandomenico Pittelli dello studio legale associato Baur Walzl Bott Tinkhauser Pittelli per un onorario di 150 euro all'ora più contributi e Iva. Per la spinosa questione, intanto, sono stati accantonati 5 mila euro. Se la strada, per inciso, fosse rimasta privata - come qualcuno, anche in giunta, aveva suggerito - il Comune in questo caso avrebbe potuto tranquillamente chiamarsi fuori dall'intricata querelle. «L'amministrazione - spiega Cleva - ha realizzato le infrastrutture e ha incassato dai residenti le quote corrispondenti per i lavori ed effettivamente avrebbe anche potuto fermarsi lì. Il fatto di essersi spinta oltre comporta, secondo il Codice della Strada, ulteriori oneri. Fatte salve, ovviamente, le responsabilità di chi ha costruito». Di qui la decisione di avere in tasca una consulenza legale esterna prima di decidere il da farsi. «E all'origine di tutto - sottolinea il vicesindaco - sembra esserci la scarsa visibilità di un privato all'uscita di un garage. È chiaro che intervenire oggi sulla pendenza di quella strada è quasi impossibile». Il Comune, da parte sua, ha cercato anche di ridurre al minimo i rischi per i confinanti impedendo che le bici dei ragazzini potessero arrivare a velocità sostenuta in prossimità del tratto con pendenza elevata. «Non c'è ancora una vertenza - conclude Cleva - e per risolvere la questione confidiamo nel buon senso di tutti».

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