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Tre Santi, 50 anni di fede nel quartiere di Gries

Bolzano: messa solenne per festeggiare l'importante anniversario della parrocchia


Davide Pasquali


BOLZANO. Un intero quartiere in festa, nella giornata dell’Immacolata, in occasione dei cinquant’anni della parrocchia dei Tre Santi, a Gries. Messa solenne, officiata dalla bellezza di otto sacerdoti compreso l’abate dei benedettini Benno Malfer. Ma discorsi ufficiali pochetti anzichenò; più che altro, tanta emozione e altrettanta commozione, compresa quella di don Vittorino, fondatore della parrocchia cinque decenni orsono, e quella dell’attuale parroco, don Jimmy Baldo. Ma non si è soltanto festeggiato, nel giorno dell’Immacolata. Perché si è unita la volontà di festeggiare alla carità cristiana: fuori dalla chiesa si sono raccolti fondi per le popolazioni terremotate di Amatrice e Norcia.

L’8 dicembre del 1966. Fu la prima messa, anche se la chiesa odierna ancora non c’era. La si realizzerà solo a inizio anni Settanta. L’8 dicembre 2016 si è festeggiato il cinquantenario della parrocchia. Ma non solo. In concomitanza si è tenuta anche la festa per il novantesimo compleanno di don Vittorino Dallapè, primo parroco e fondatore della parrocchia assieme a don Silvio Bortolamedi.

Come sottolinea il presidente del consiglio parrocchiale, Francesco Bigolin, alla messa per il cinquantenario si è registrata una grande affluenza e partecipazione da parte della comunità parrocchiale. Una festa molto sentita. Sull’altare, diversi sacerdoti che in passato hanno lavorato per la parrocchia. Erano presenti don Gino Damonte, padre Augustin della comunità ucraina e polacca, don Olivo Ghizzo, don Willy Fusaro, l'attuale parroco don Jimmy Baldo, l'abate dei benedettini di Gries Benno Malfer, il vicario don Michele Tomasi oltre ovviamente a don Vittorino Dallapè.

All’assemblea dei fedeli ha inviato i suoi saluti il vescovo Ivo Muser, impossibilitato a partecipare per un impegno preso in precedenza.

Celebrazione solenne, numero speciale del giornalino parrocchiale "la Campana" con la ricostruzione della storia della parrocchia e una lunga intervista a don Vittorino.

Per rendere tutti partecipi dei festeggiamenti, il consiglio pastorale parrocchiale ha deciso di organizzare un grande rinfresco aperto a tutti sul piazzale della chiesa, piuttosto che pranzi o cene riservate. In particolare sono stati offerti salumi e un'ottima zuppa di legumi misti preparata con prodotti acquistati a Norcia e Amatrice. Sono stati inoltre messi in vendita salumi, farro e lenticchie sempre provenienti da Norcia. Tutto pro terremotati.

La storia. Nel 1925 il territorio amministrato dal Comune di Gries viene conglobato nel comune di Bolzano che ha, già da tempo, assorbito il comune di Dodiciville. Il Comune di Gries copriva il territorio compreso a est dal Talvera, a sud dall’Isarco, a nord dal Guncina. I primi piani regolatori redatti dal comune di Bolzano non contemplano alcuna zona destinata ad attrezzature pubbliche ossia ad un luogo di culto.
Solamente nel piano urbanistico redatto da Piccinato, presentato nel 1962 ed approvato nel 1964, appare per la prima volta l’area dove sorgono oggi gli edifici parrocchiali.
Le prime tracce della nascita della chiesa si riscontrano nel novembre del 1961. Con lettera dell’11 novembre don Silvio Bortolamedi, ricevuto l’incarico da monsignor Forer, programma l’acquisto del terreno.
Il 27 novembre 1962 don Silvio propone la nuova chiesa individuata nel piano regolatore (p.f. 74|10). Nella lettera del 14 dicembre 1963 il provicario generale Vielmetti avverte don Silvio che “ho consegnato a Sua Eccellenza Rev.ma mons. Amministratore Apostolico tutti i promemoria che Lei mi aveva fatto pervenire in merito alla costituzione della nuova parrocchia italiana a Gries di Bolzano.”
La lettera, scritta in tono curiale-diplomatico, accenna a contrasti tra monsignor Forer e monsignor Gargitter sulla costruzione della chiesa e tuttavia si ribadisce l’impegno per la costituzione della parrocchia; “Aspettiamo ciò che deciderà Mons. Gargitter”, conclude fiducioso Vielmetti.
Ed in fiduciosa attesa, interviene la Provvidenza.
Nel 1963 il parroco di Cristo Re, il parroco e l’abate di Gries, il Prevosto di Bolzano e il vescovo ausiliare Forer firmano una convenzione secondo la quale sarebbero state smembrate le rispettive parrocchie. Vengono fissati i confini: piazza Mazzini - corso Italia - vicolo Mendola - via Roen - via Gaismair - viale Druso - Stradella Prati - bisettrice tra le vie Mendola e Penegal - via Tre Santi - corso Libertà.
Il 24 maggio 1963 viene emanato il decreto n. 1438 in cui si afferma che «si costituisce nella città di Bolzano la nuova parrocchia S. Antonio da Padova».
Si segnala, però, nel decreto dell’1 luglio 1963 che, poiché sono presenti altre chiese con la stessa denominazione (“cum vero in aedem civitate aliae ecclesiae eiusdem tituli iam existant”), si assegna a tutti gli effetti (“ad omnes effectus adsignamus”) quali patroni titolari i tre santi Sisinio, Martirio e Alessandro. La parrocchia sarà denominata Tre Santi (“nomen vulgo inductum Parrocchia Tre Santi probantes”).
Il primo ottobre 1966, con decreto del vescovo diocesano monsignor Giuseppe Gargitter, don Vittorino Dallapè è nominato parroco. L’8 dicembre 1966 inizia la lunga ed esaltante storia della chiesa di Tre Santi. Viene officiata, infatti, la prima messa, in una piccola cappella provvisoria, da don Vittorino, don Silvio e l’abate di Gries Löpfte.
La cappella è gremita. Il popolo cattolico in quel momento sa che quel luogo spirituale rappresenterà il punto di riferimento religioso dell’intero nuovo quartiere. “Si respirava un’atmosfera celestiale e si sentiva la presenza di Dio” racconta don Vittorino, il primo parroco di Tre Santi.
La chiesa. Trovati i primi fondi, nell’ambito della diocesi di Trento viene costituita la Commissione Chiese nuove per Bolzano e Don Silvio riceve l’incarico ufficiale di provvedere ad individuare il luogo per la parrocchia Tre Santi. La Curia il 10 marzo del 1963 bandisce un concorso per scegliere il miglior progetto della chiesa.
Il bando di concorso prevede la realizzazione della chiesa, della sala parrocchiale e di tutto il sacro complesso; dovrà strutturarsi in un’unica navata capace di 300 posti a sedere, “non eccessivamente sopraelevata”. Si prevede la costruzione di un campanile che poi non verrà realizzato; il concetto informante - si sancisce - potrebbe essere “il Verbo si fece carne e pose fra di noi la sua tenda” (Giov.1.14). La chiesa, infine, dovrà essere dotata di due altari laterali.
Don Silvio chiede alla Curia la presenza di quattro sacerdoti e del parroco; la domenica si sarebbero officiate cinque sante messe e utilizzati sei confessori.
Finalmente il 6 aprile del 1971 iniziano i lavori della chiesa.
Il 21 giugno monsignor Forer presiede alla posa della prima pietra. Il 19 dicembre 1971 ha luogo la solenne benedizione della chiesa, impartita dal vescovo monsignor Gargitter.
“Partecipo alla vostra gioia - dice il vescovo nell’omelia della messa - motivata dalla benedizione di questa chiesa che sarà centro e strumento della vostra comunità di fede”.
E don Vittorino commenta: “È un primo passo, ora ci attende un lungo cammino, per costruire una chiesa viva, per edificare un’autentica comunità cristiana”.
Tredici anni dopo, il 7 ottobre 1984, la Chiesa viene consacrata da monsignor Gargitter.













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