Treni e traffico, una città nella morsa del rumore 

Individuate le zone più esposte, livelli eccessivi di decibel anche di notte A fine agosto il Comune presenterà un piano d’azione per ridurre il fenomeno


di Davide Pasquali


BOLZANO. Traffico, inquinamento e livelli eccessivi di rumore: sono tutti parte del medesimo problema. Alcune aree di Bolzano soffrono per l’esposizione a livelli di rumore sopra i 70 decibel. «È la soglia di riferimento, al di sopra della quale i tecnici ritengono che inizino i problemi per la salute», spiega il sindaco Renzo Caramaschi. La A22 nel tratto senza barriere, la ferrovia, l’arginale, via Claudia Augusta, via Roma e viale Druso sono alcuni dei punti critici.

La giunta comunale ha ascoltato ieri la relazione del professor Luca Fredianelli (iPOL srl del Centro nazionale di ricerca di Pisa), che ha presentato la mappatura acustica aggiornata per Bolzano, che analizza il livello di rumore e i relativi disagi per la popolazione residente, prodotti soprattutto dal traffico veicolare lungo le vie a maggiore percorrenza (più di 3 milioni veicoli l'anno), dall'autostrada e dalla ferrovia. Analizzati i dati nelle ore notturne e diurne.

Tra le slide proiettate, anche l’elenco delle possibili ripercussioni sulla salute per l’esposizione a un rumore eccessivo, ritardi nell’apprendimento, cardiopatia ischemica, disturbi del sonno, ipertensione. «Purtroppo non è una sorpresa che le aree in cui abbiamo registrato picchi di inquinamento coincidano in parte con quelle in cui si registrano livelli eccessivi di rumore», commenta Caramaschi, «Proprio per questo stiamo lavorando ai progetti viari per la riduzione del traffico». In giunta è stata sottolineata la presenza di scuole in alcune delle zone con picchi di rumore, tra cui le «Pascoli» e le «Gutenberg». Trattandosi di edifici recenti o molto recenti, è stato detto, le finestre dovrebbero garantire un buon isolamento. Nella mappa notturna le aree con rumore al di sopra dei 70 decibel sono la A22 nel tratto a sud dall’intersezione del ponte ferroviario per Merano, la linea ferroviaria, l’arginale, via Claudia Augusta (anche per effetto dei binari). Nelle ore diurne, a queste zone, si aggiungono strade come via Roma, corso Libertà, via Resia, via Palermo.

La mappatura è prevista a livello nazionale per gli agglomerati urbani con più di 100.000 abitanti in attuazione della direttiva europea 2002/49/CE. La ricerca presentata ieri non è dunque collegata al piano di zonizzazione acustica su cui la maggioranza comunale si è scontrata nei mesi scorsi e che non è stato ancora approvato. I dati su autostrada e ferrovia sono stati forniti al Comune dalle rispettive società, mentre la Provincia ha lavorato sui quattro stabilimenti principali della zona industriale. Individuate le zone più critiche, entro la fine di agosto sarà presentato un piano d'azione con le misure concrete per mitigare l'inquinamento acustico. Il piano di interventi sarà redatto dall'ingegnere Michele Morandini (studio di ingegneria ambientale di Levico Terme), scelto in seguito a gara. Se infatti il Comune in tandem con la Provincia è impegnato sul fronte dei grandi progetti, altre misure «minori» ma importanti possono essere programmate. «La prima misura è la riduzione del traffico, è ovvio», conferma l’assessora Marialaura Lorenzini, «ma c’è altro che può essere fatto». Viene citato come esempio positivo l’asfalto posato in viale Druso: «Alcuni tipi di asfalto possono ridurre il rumore fino a 5 decibel». E poi ci sono le barriere antirumore dell’A22, già installate e che hanno dati risultati positivi sul rumore (mentre i dati dell’inquinamento sono allarmanti) e le barriere programmate nel tratto a nord della linea ferroviaria, per attenuare i problemi di Rencio, una delle zone più critiche.(fr.g.)

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