Trincanato: "Monumenti a Bolzanosbagliato spostare il duce"

Si apre il dibattito politico sul progetto della giunta provinciale di intervenire sui monumenti storici di epoca fascista. Spagnolli plaude all'iniziativa, l'assessore alla cultura chiede una "storicizzazione" completa che non riguardi solo la Vittoria ma anche il frontone di Mussolini, da lasciare dov'è



BOLZANO. Un percorso della memoria, storicizzando i monumenti d'epoca fascista, compreso il frontone col duce a cavallo in piazza Tribunale. Su questa strada intende muoversi l'assessore comunale alla cultura, Patrizia Trincanato, dopo l'accelerata imposta dalla giunta provinciale sull'argomento. Il sindaco sottolinea «la novità legata alla posizione della Provincia sull'uso pubblico del monumento alla Vittoria». La destra italiana è contraria allo spostamento dell'Alpino di Brunico e del bassorilievo sulla facciata degli Uffici finanziari, ma storce il naso anche sull'ipotizzato museo delle dittature all'interno dell'opera di Piacentini. La destra tedesca attacca Palazzo Widmann e minaccia - con gli Schützen - nuove marce di protesta. Il vicepresidente della giunta altoatesina specifica di essere d'accordo con riserva sulla volontà di spostare il frontone opera di Hans Piffrader «in quanto potrebbe rivelarsi un boomerang e diventare un feticcio». «Su questi temi è necessaria un'operazione culturale, con l'obiettivo di accettarsi a vicenda», così Christian Tommasini. Questo il quadro d'insieme dopo l'ufficializzazione da parte di Durnwalder del progetto di depotenziamento dei «relitti fascisti».
La giunta provinciale propone di aprire il monumento alla Vittoria alla cittadinanza, togliendo la cancellata, mettendoci delle tabelle esplicative e soprattutto realizzando un museo delle dittature al suo interno. Inoltre la Provincia chiede di trasferire il frontone con Mussolini dagli Uffici finanziari in luogo da destinarsi e il monumento all'Alpino in un'area militare. A chiudere il cerchio, le tabelle esplicative negli ossari militari che si trovano sparsi nella provincia. Naturalmente, si tratta di intavolare trattative con lo Stato, visto che quest'ultimo è il proprietario degli immobili e, nel caso di risposta affermativa, procedere ad una serio lavoro storico, come evidenzia l'assessore comunale alla cultura del capoluogo. «Giudico estramamente positiva l'apertura della Svp sul monumento alla Vittoria e credo che come città di Bolzano si debba fare una proposta per un percorso della memoria, i tempi sono maturi anche se la cautela è d'obbligo», dice Patrizia Trincanato. «Ne abbiamo parlato in giunta oggi (ieri, ndr) e per la prossima settimana vorrei incominciare a ragionare sul percorso storicizzando questi luoghi della memoria, compreso il frontone su piazza Tribunale», ancora la Trincanato.
«Sono contento che Durnwalder abbia mostrato la volontà di volere fare qualcosa, ma va fatta un'iniziativa concordata e voglio esserci anch'io, visto che nel bene e nel male questi monumenti si trovano in gran parte in città. Sul fregio di Mussolini ci vuole l'accordo con lo Stato e non escludo nulla a priori», afferma il sindaco Luigi Spagnolli. «Si tratta di approfondire tutta la materia, mettersi intorno ad una tavolo e trattare. La città di Bolzano deve avere la parola finale su tutto l'argomento, anche se è importante il passaggio nuovo sulla materia, rappresentato dalla volontà di Provincia e Stella alpina per un utilizzo pubblico dell'opera di Piacentini», spiega il primo cittadino.
È stata la stessa giunta provinciale a ribadire il coinvolgimento del capoluogo nelle decisioni in materia. «All'interno della discussione sul depotenziamento dei monumenti - così come sulla toponomastica - l'obiettivo che ci siamo posti è stato quello di trovare un dialogo con la Svp. Durante la seduta gli assessori Pd hanno sottolineato come la richiesta di voler spostare il frontone dagli Uffici finanziari possa rivelarsi controproducente e consideriamo che tutti i monumenti fascisti siano da storicizzare e da non utilizzare in termini apologetici», dice Christian Tommasini. «Sullo spostare il monumento all'Alpino si può discutere, visto che si tratterebbe di metterlo in un contesto che lo può valorizzare meglio: il traguardo è la comprensione reciproca, lavorando sul piano culturale», chiude il vicepresidente della Provincia.

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