Troppi dirigenti part-timeIl Comune perde efficienza

Polemiche a Bolzano dopo la gaffe sulla mancata pubblicazione del bilancio on line


Antonella Mattioli


BOLZANO. «Certamente l’errore di forma è stato commesso: chiedo scusa per quanto possa essere imputato alla mia ripartizione». Fabio Bovolon, capo della ripartizione risorse finanziarie, ieri ha inviato una email alla giunta, scusandosi per la mancata pubblicazione in internet del bilancio di previsione 2010.
 L’incredibile dimenticanza ha fatto saltare la prima seduta del consiglio comunale dedicata alla discussione: se ne riparlerà il 28 gennaio. Il consigliere Guido Margheri (Sd) ha chiesto al sindaco di inviduare le responsabilità e prendere provvedimenti.
 L’online sta creando anche altri problemi. In base alla legge dal 1º gennaio, per risparmiare, tutte le delibere e l’intera procedura devono essere pubblicate in internet. Ma la macchina comunale non è ancora a regime: per questo la giunta del 12 gennaio è rinviata al 19. Non solo: «Non è chiaro - dice l’assessore Silvano Baratta - se va fatto tutto esclusivamente online, oppure si va avanti anche col cartaceo». Dubbio questo sorto ieri, nella riunione di giunta straordinaria, dedicata alla delibera sul masterplan. Il documento era su carta e i funzionari sono stati in forse fino all’ultimo se firmare o meno la delibera. Alla fine è arrivato l’ok. Certo è che la mancata pubblicazione in internet del bilancio ha messo in luce i problemi organizzativi della macchina amministrativa comunale. «Il part-time che in certi settori - ha detto Baratta - raggiunge il 30%, unito al fatto che in Comune ci sono 520 orari diversi grazie alla flessibilità, va bene per i dipendenti che possono così conciliare ufficio e vita familiare, ma crea una serie di difficoltà sul lavoro. La cosa ha effetti ancora più pesanti, se viene concesso anche ai dirigenti». Baratta, per anni direttore di banca, dice quel che tutti pensano, anche nei posti pubblici, dove chi lavora a tempo pieno sa cosa significa avere troppi colleghi e, peggio ancora, direttori d’ufficio part-time. Ma Bovolon non ci sta: «Arrivare a mettere in discussione l’efficienza di tutto l’apparato organizzativo e addirittura l’istituto del part-time, è troppo». Il dirigente difende l’efficienza dell’apparato comunale e, nell’email inviata alla giunta, sostiene che se c’è qualcosa da riorganizzare sono le regole, perché “non sono le persone che rallentano i processi”.
 L’assessore al personale Luigi Gallo ammette che nella vicenda del bilancio online qualcosa non ha funzionato e riconosce che “non è facile conciliare part-time e flessibilità con le esigenze lavorative: certo sarebbe molto più semplice avere tutti a tempo pieno”. Ma assicura: «In Comune i dipendenti possono conciliare lavoro e famiglia. Le aziende all’avanguardia dimostrano che così producono meglio. Non è tanto importante quante ore uno lavora, ma come. Decisiva è la motivazione». Su 1063 dipendenti il part-time rappresenta in media il 18%, arriva al 30% in certi livelli. «Il 18% - assicura Gallo - è una percentuale accettabile, 30% qualche difficoltà la crea. Ci sono anche direttori d’ufficio e capi ripartizione che lavorano part-time e sono bravissimi. Ai sostenitori del tempo pieno farà però piacere sapere che, causa la crisi, ormai le nuove richieste di part-time si equivalgono con quelle di chi chiede di tornare al tempo pieno».













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