Truffa ai danni dell’Inps, arrestato un dipendente

Indagine dei carabinieri: denunciati i quattro complici. Al vaglio degli inquirenti la posizione di 20 persone



Un dipendente dell’Inps agli arresti domiciliari, quattro presunti complici denunciati e venti posizioni da controllare: è questo il bilancio di un’inchiesta portata a termine dagli uomini del nucleo investigativo dei carabinieri di Bolzano. Avrebbero truffato l’ente per un danno complessivo che si aggira attorno ai 150 mila euro. L’attività investigativa dei carabinieri prende inizio a marzo, quando inizia a circolare la voce che, avvicinando un dipendente dell’Inps (impiegato di una sede distaccata), sarebbe stato possibile arrivare ad ottenere dei contributi previdenziali per la disoccupazione anche da parte di chi in realtà non aveva titolo alla la sostanziosa indennità, previa rinuncia di una quota di quanto percepito per il “disturbo” del citato impiegato.

La notizia però giunge anche alle orecchie dei carabinieri di via Dante, che decidono di andare a fondo alla questione effettuando una serie di accertamenti presso la sede provinciale dell’ente previdenziale a riscontro di quanto appreso. In effetti, le prime risultanze hanno fatto immediatamente emergere che qualche contributo venisse elargito indebitamente. Pertanto, agli inizi di aprile, i militari del nucleo investigativo di Bolzano hanno effettuato una serie di perquisizioni – su delega del magistrato Igor Secco - sia nelle abitazioni private dei due indagati principali che presso l’Inps, allo scopo di acquisire ulteriori elementi investigativi, ovvero i tasselli che mancavano per ricomporre il mosaico di quella che prendeva sempre più le sembianze di una corposa truffa nei confronti dell’ente.

Nella circostanza i carabinieri, dopo aver sequestrato le pratiche relative ai contributi previdenziali trattate dal predetto impiegato, hanno approfondito le verifiche sulle stesse, fino ad arrivare ad una serie di oggettivi riscontri che hanno consentito all’autorità giudiziaria di emettere i provvedimenti restrittivi eseguiti oggi. L’ex-dipendente dell’Inps (che nel frattempo è stato licenziato) deve rispondere di truffa aggravata per il conseguimento di erogazioni pubbliche, falsità materiale commessa dal pubblico ufficiale in atti pubblici e concussione. In base a quanto scoperto dai carabinieri, l’impiegato infedele si è avvalso in numerose circostanze della collaborazione di un complice, un disoccupato bolzanino con precedenti penali. Quest’ultimo aveva il compito di “procacciare” le persone che si potevano prestare alla causa: donne e uomini, sia italiani che stranieri, ovviamente senza lavoro, che tuttavia non erano nelle condizioni previste dalla legge per ottenere i previsti contributi previdenziali per la disoccupazione, anche in forma ridotta, agricola e di mobilità.

A questi, in molti casi, è stato proposto di inoltrare la relativa istanza, che poi veniva inserita e “trattata” dal dipendente Inps compiacente. Il patto, come accertato dagli inquirenti per alcune posizioni, prevedeva da parte dei beneficiari il successivo versamento all’impiegato di circa il 70 per cento di quanto indebitamente percepito, che ammonta ad una cifra fra i 4 mila ed i 7 mila euro per ogni posizione. Il danno patrimoniale per l’ente previdenziale stimato dai carabinieri si aggira intorno ai 150 mila euro. Nel corso dell’operazione i carabinieri hanno sequestrato a carico del principale indagato più di 3 mila euro, una macchina, nonché la sua futura liquidazione, allo scopo di recuperare le somme di denaro pubblico disperse. Risultano allo stato già indagati almeno 3 soggetti che hanno percepito l’indebita erogazione da parte dell’Inps: per loro l’ipotesi è quella del reato di corruzione. La posizione di più di altre 20 soggetti è tuttora allo studio e non è da escludere che il numero degli indagati possa crescere ulteriormente.













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