Tumori al seno, in un anno 350 casi

Solo a Bolzano nel 2013 sono stati 167: 140 le donne operate. Il San Maurizio nel club dei migliori 20 ospedali in Europa


di Davide Pasquali


BOLZANO. L’acronimo in lingua inglese suona così: Eusoma. E ai più dice poco o nulla. Si tratta però della più importante e prestigiosa certificazione internazionale in ambito senologico. Il gruppo interdisciplinare di patologia mammaria del San Maurizio l’ha ottenuta dopo quattro anni di sforzi congiunti, entrando così nell’olimpo continentale dei team che curano il tumore alla mammella. In tutta Europa, solo ventidue strutture l’hanno finora ottenuta. Una bella speranza per le 350 donne altoatesine colpite da tumore al seno nel solo 2013, 167 di loro soltanto a Bolzano, 142 delle quali sono state operate. «Con numeri finali soddisfacenti», come hanno sottolineato ieri i vertici Asl.

«Inutile negarlo: prevenzione a parte, quando viene diagnosticato il “male incurabile” fa paura», ha commentato ieri il direttore sanitario del comprensorio di Bolzano, Umberto Tait. «Questa Eccc, la European Cancer Care Certification, che per sdrammatizzare potremmo definire la Champions League delle certificazioni sanitarie europee, non serve tanto a dire che siamo bravi, quanto piuttosto a far capire alla gente colpita dalla “disgrazia”: qui da noi trovate una risposta completa, e che non c’è dappertutto». Per dire, le blasonate Innsbruck e Vienna hanno appena avviato il lungo iter per richiedere la certificazione, mentre in Italia soltanto altre cinque strutture ospedaliere l’hanno finora ottenuta.

Alla presentazione della certificazione, ieri ha preso parte l’intero team (i cui referenti sono i dottori Elisabetta Cretella e Romano Polato). Non solo un reparto, un primario, un nome. Ma tante unità che hanno cooperato: radiologia, anatomia patologica, chirurgia senologica, chirurgia plastica, infermieri specializzati, psicologia, oncologia, medicina nucleare, radioterapia, genetica medica, fisioterapia. A pieno titolo e non certo per piaggeria, hanno partecipato attivamente alla certificazione dei protocolli di cura anche Lega Tumori, Mamazone e Lebenshilfe. Si trattava di prendere in carico la paziente da parte di tutti, un team multidisciplinare, «con al centro la donna». La certificazione Eccc, «è garanzia, per chi è affetto da neoplasia mammaria, di ottenere le migliori cure e assistenza ad oggi disponibili». La Breast Unit - così si chiama in gergo tecnico - è stata certificata con i criteri Eusoma; si tratta di una certificazione fortemente voluta dall’associazione Europa Donna, il gruppo di riferimento per pazienti e associazioni. L’associazione è riuscita ad ottenere a livello di parlamento europeo che entro il 2016 ogni paziente affetta da carcinoma mammario sia curata da una Breast Unit certificata. Bolzano è in anticipo di oltre due anni.

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