Tumori, diagnosi crollate: -20% « Colpa dell’emergenza Covid» 

L’appello dei primari: «Non dovete avere paura del virus andate in ospedale per i controlli». Mazzoleni e Heidegger: «Screening bloccati da marzo a maggio, adesso stiamo riprendendo ma il problema è molto grave»


Valeria Frangipane


Bolzano. Per colpa dell’emergenza Covid in un anno in Alto Adige le diagnosi di tumore sono crollate del 20%. È successo per vari motivi. Perchè da marzo a maggio 2019 sono stati sospesi tutti gli screening. Perchè troppi ambulatori impegnati nell’emergenza non sono stati in grado di seguire i loro pazienti ed hanno rinviato i controlli. Perchè gli ospedali erano parzialmente chiusi e perchè la paura di infettarsi ha tenuto lontano chi invece avrebbe dovuto sottoporsi a visite e controlli.

Guido Mazzoleni (primario di Anatomia patologica a Bolzano - responsabile registro tumori) e Herbert Heidegger (primario di Ginecologia a Merano), rivolgono un accorato appello alla popolazione: «Non ritardate i controlli perchè il cancro avanza. Avere il 20% di diagnosi in meno non è un buon dato. Non vuol dire che ci sono meno tumori, solo che non sono stati diagnosticati».

I medici parlano in occasione della giornata mondiale contro il cancro con l'Assistenza tumori Alto Adige - presidente Schacher Baur - che invita a sua volta a non evitare screening e controlli. Quindi un appello alla vaccinazione dei pazienti oncologici sempre dopo aver sentito il medico.

2.857 nuovi casi all'anno

1.582 uomini e 1.275 donne

In media sono 1.142 gli altoatesini che ogni anno muoiono di cancro (dati riferiti al periodo 2015-2019). Cancro più frequente negli uomini: prostata (23% del numero totale di casi), colon (13%), polmone (10%), vescica (10%), melanomi (5%). Nelle donne: seno (28%), colon (11%), polmone (7%) e melanomi (5%). Heidegger ricorda che purtroppo è basso il numero delle giovanissime altoatesine che si fanno vaccinare contro il papillomavirus (Hpv) che può provocare il cancro del collo dell’utero. Il primario ricorda che l’Asl offre gratuitamente la vaccinazione hpv a tutte le ragazze dagli 11 ai 17 anni. Si consiglia di vaccinare gli adolescenti prima di iniziare l'attività sessuale. Possono farci vaccinare con tariffa scontata anche le donne di età compresa tra i 18 e i 45 anni, così come gli uomini (che trasmettono il virus) di età compresa tra gli 11 ed i 26 anni.

Mazzoleni: «In primavera

la diagnostica si è interrotta»

Crollo degli screening.

«Da marzo a maggio - dice Mazzoleni - la diagnostica si è interrotta. Fortunatamente dopo il lockdown c’è stata una ripresa dell’attività ospedaliera che non si è interrotta con la seconda ondata. Ma la fuga dai programmi di screening è stata pesante».

I controlli di prevenzione oncologica hanno subito una battuta d'arresto netta soprattutto nei primo semestre del 2020 secondo quanto riporta l'Osservatorio nazionale screening. In Alto Adige il test che permette di rilevare la presenza di papilloma virus (Hpv) ha subito tra gennaio e maggio un picco del -72,4%, molto più marcato del dato nazionale (-55%). Pesanti - come conferma Heidegger - i numeri dello screening mammografico, con poco meno di 12 mila pazienti "perse" in nove mesi negli ambulatori altoatesini sul 2019 (-53,6%) e 16 carcinomi diagnosticati in meno. Ultima tipologia di esame preso in considerazione, lo screening colon-rettale: più di 5 mila le donne che si sono sottratte all'invito dell'Asl per il controllo di routine, con un -53,2 di persone esaminate e sei carcinomi diagnosticati in meno.

Invito alla vaccinazione

dei malati oncologici.

La vaccinazione contro il Covid-19 ha senso nei pazienti affetti da cancro?

Così Heidegger «Né una malattia tumorale né una terapia sistemica contro il cancro rappresentano una controindicazione contro una delle vaccinazioni Covid-19 finora approvate. L'efficacia della vaccinazione può però essere limitata nei pazienti oncologici immunocompromessi. Tuttavia la decisione di effettuare una vaccinazione contro il Covid-19 deve essere concordata con il medico curante, tenendo sempre conto della situazione di rischio individuale del paziente».













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