Tunnel di monte Tondo, si passerà sotto al Talvera

Il progetto: l’entrata è prevista alla funivia di San Genesio e l’uscita in via Macello Spagnolli: «La Provincia ha finanziato tutte le altre varianti, paghi anche questa»


di Davide Pasquali


BOLZANO. La priorità viabilistica del capoluogo sarebbe ben un’altra, ma mancano i soldi. Ergo, almeno si cerca di portare a casa la seconda scelta in termini di circonvallazione della città: il tunnel sotto il monte Tondo. La giunta comunale ieri ha approvato il progetto preliminare, da sottoporre ora all’interesse del presidente della Provincia, al quale la settimana prossima si chiederà il finanziamento dell’opera. Decine di milioni di euro. Quanti esattamente per adesso non si sa, però si è preferita l’opzione a detta del sindaco meno costosa: entrata all’altezza della stazione a valle della funivia di San Genesio, ci si infilerà sotto al Talvera, si entrerà sotto la montagna compiendo un’ampia curva verso destra, per poi sbucare in via Macello poco prima della rotonda che conduce al ponte Campiglio, all’altezza dei mercati generali.

«La proposta - spiega il sindaco Spagnolli - è del nostro ufficio mobilità, che ha elaborato un progetto di massima. Tra le diverse possibili soluzioni sia di entrata che di uscita che di tracciato, abbiamo scelto l’itinerario più breve che si immette sotto terra all’altezza di ponte Sant’Antonio dalla parte di qua del Talvera, quello della funivia di San Genesio, usando quello spazio che c’è nel greto del torrente dove passa la ciclabile, dove c’è il parcheggio e un deposito di materiali. È uno spazio consistente, grazie al quale ci si riuscirà ad infilare sottoterra e da lì poi a passare sotto il Talvera e sbucare fuori alla rotonda di Campiglio». Tracciato più breve, quindi il meno costoso. «Partendo poi da quella posizione è quello che intercetta meglio sia il traffico di Sarentino sia quello di San Genesio, ma probabilmente diventa utile anche per gli abitanti di Gries che vogliono andare verso nord senza attraversare tutta la città». Ma come circonvallazione non era più importante il tunnel della SS12, prolungando l’esistente da Laives? «Sono collegati», risponde Spagnolli. «Non possiamo dire che sia la stessa variante, ma sono due tunnel strettamente collegati, fanno parte di un unico concetto: il bypass della città. La logica è una, gli interventi due». Se si debba realizzare prima l’uno e poi l’altro, «qui c’è un problema di risorse. È chiaro che prima vorremmo la Statale 12, ma è chiaro che se non dovessero esserci i soldi... Intanto facciamo questo». Scavi meno, spendi meno. «Sicuramente anche il progetto del tunnel della Ss12 si potrebbe tagliare, ma monte Tondo sarà meno costoso, siamo nell’ordine delle decine di milioni di euro». Contro i 200 della SS12. Per quest’ultimo, lo studio di fattibilità era stato elaborato dalla Provincia, ora, con questo del Comune, «abbiamo lo studio di fattibilità completo». Con Kompatscher, «ne abbiamo già accennato, ma ora abbiamo lo studio preciso e la prossima volta arriviamo con la carta in mano, in modo che non si possa più dire che manca qualcosa». Quando gli altri sindaci erano andati dal presidente della Provincia, ai tempi, «non avevano mica portato disegni. Il sindaco di Naturno, per dirne uno, aveva semplicemente detto: ci serve la variante». E al resto aveva pensato la Provincia. Stavolta il municipio interessato si è spinto oltre, mostrando buona volontà.

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