Bolzano

Tunnel ferroviario e stradale: doppio percorso sotto il Virgolo 

Ivan Moroder (Comune): «Le gallerie entreranno ad almeno 30 metri l’una dall’altra». Potranno anche essere scavate insieme. Il sindaco Renzo Caramaschi e il problema imbuti: «Lavoriamo su ipotesi di allargamento nei punti critici»



BOLZANO. Galleria ferroviaria e tunnel stradale non sgomiteranno tra le rocce del Virgolo. «Entreranno ad almeno 30 metri l’una dall’altra - annuncia Ivan Moroder - e potranno anche essere scavate insieme». L’ingegnere responsabile dell’infrastrutturazione comunale ha già iniziato a lavorare con Rfi (Rete ferroviaria italiana) per non pestarsi i piedi in questo che sarà il doppio cantiere sotterraneo più impegnativo della storia bolzanina recente.

Due “canne “ per il tunnel che raddoppierà il già esistente del Virgolo, tre binari per lo scavo che renderà indipendente la linea per Merano rispetto a quella per Verona, proiettando così i binari MeBo verso un destino di metropolitana di superficie urbana con corse ogni 15 minuti.

Tempi? «Tutto quest’anno le ferrovie lo hanno chiesto - aggiunge - per predisporre i mezzi e il cantiere, il prossimo partiranno coi lavori». Speriamo che accada.

Il tunnel stradale invece? «Calcolando i tempi per il progetto esecutivo e il bando di assegnazione, via nel 2025. Ma poi si andrà veloci: immaginiamo di poter concludere lo scavo dei quasi 700 metri in un anno. In due si chiuderà. Ma questo lo dico da tecnico. Su altri piani ci sono i politici», la risposta del tecnico.

Il che significa che Bolzano che aspetta da tempo immemore potrebbe avere il raddoppio agognato nel 2027. Ma ora, fatti i tunnel, occorrerà togliere gli imbuti. Che non sono pochi. Due corsie verso nord (la vecchia galleria del Virgolo) e due verso sud ( quella progettata) significano, realisticamente, che la corsa veloce delle auto terminerà, sul fronte nord nelle strettoie della statale e su quello sud, nella gimkana dell’Arginale.

«Stiamo lavorando con l’assessore Stefano Fattor su varie ipotesi di allargamento nei punti critici - spiega Renzo Caramaschi - ma un raddoppio anche dell’Arginale è un po’ più complicato…».

Allargamenti vuol dire espropri ed espropri significano tempi lunghi e conflittualità amministrative. Sull’altro versante c’è l’intoppo della statale che stringerà i flussi da due a una corsia. Ma in Comune contano sulla ripartizione del traffico davanti a ponte Virgolo, con i flussi più importanti che, solitamente, si dirigono verso la città. «Per immettersi nella nuova galleria, invece, nessun problema, visto che l’entrata è prevista in via Pie’ di Virgolo», commenta Moroder.

Ma verso la Zona? «Contiamo molto sul sottopasso di ponte Roma…». E qui si apre una nuova agenda. Il sottopasso si biforcherà a sua volta, accogliendo da un lato il traffico dalla rinnovata via Grandi che diventerà una alternativa a via Galilei e dall’altro immettendo le auto nell’Arginale.

E anche qui occorrerà sperare che l’auspicato allargamento sia già stato predisposto, altrimenti i nodi del mancato raddoppio verranno al pettine molto più che ora. Tuttavia, il sottopasso sarà un ulteriore cantiere che pioverà su un quadrante già intasato dagli scavi sotto la collina, lì a due passi.

Che calendario per questi lavori? «Il sottopasso è in corso di progettazione. Tempo un anno per indire la gara - rivelano in Comune - e nel 2024 potranno incominciare i lavori». Facendo due conti: nel prossimo anno il cantiere ferroviario sotto il Virgolo, l’anno dopo ancora, nel 2024, gli scavi per il sorpasso, 12 mesi dopo, nel 2025 quelli per il raddoppio della galleria stradale. Saranno tempi difficili per la viabilità, sempre che siano rispettati visti i ritardi che si accumulano da anni. Arginale o no. P.CA.













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