Tunnel, ponti, ciclabili così rinasce Bolzano Sud 

Caramaschi e Kompatscher hanno spiegato ieri agli imprenditori il piano per cambiare la viabilità della Zona e - con A22 e ferrovia- di tutta la città


di Paolo Campostrini


BOLZANO. Caramaschi e Kompatscher hanno finalmente mostrato le loro carte. Numeri, slide, rendering: è «l'agenda Bz». Si sono divisi il copione, il sindaco svelando il piano delle opere «intermedie», quelle che daranno ossigeno ad una città boccheggiante per il traffico; il governatore illustrando la progressione delle «grandi», dalla nuova ferrovia che taglierà, collegandoli, i due assi di collegamento urbani, fino al centro intermodale di Ponte Adige e all'A22 interrata.

I tempi: entro il 2024 la messa in esercizio della galleria sotto il Virgolo che aprirà la strada alla nuova linea per Merano in autonomia; nel 2025 il primo lotto della ferrovia da Bolzano a Terlano; 9-10 anni per l'A22 sotto la montagna.

Poi il sindaco: «Ecco come bypasseremo via Einstein, passandoci sopra e sotto e unendola agli svincoli per la MeBo», ha detto Caramaschi scorrendo il progetto finalmente illustrato. Tempi? «Si parte subito. tra sei mesi, estate 2018, si avviano i cantieri per la rotatoria da rivoluzionare». E questo è il nuovo asse sud.

Per quello nord la scelta è fatta: «Via Siemens e via Grandi apriranno un'altra direttrice togliendo il peso che oggi grava tutto su via Galilei. Dobbiamo solo risolvere il problema dello sbocco su Ponte Roma» aggiunge, segnando in rosso il tratto, molto breve, che ancora separa l'ultimo tratto dalla rotatoria per Oltrisarco e il centro.

A sua volta Maria Laura Lorenzini ha assicurato la costruzione ("entro quest'anno") del tratto di ciclabile che unirà la Fercam alla Salewa, superando l'Isarco con un nuovo ponte. Confermando l'attenzione, ormai palese, di giunta provinciale e soprattutto comunale verso il "dossier" Bolzano sud. È la Zona il focus, ora. È lì, tra i ponti e l'enorme quadrante urbano dove ogni giorno si riversano 40mila persone, che il «pubblico» ha deciso di supportare «il privato».

E proprio nella fossa dei leoni, al "Noi", dove li attendevano gli imprenditori di «Think Tank sud», con i protagonisti dell'innovazione postindustriale ( da Biasi per la Microgate, a Heiner Oberrauch di Ober Alp, a Pichler di Stahlbau, e poi Atzwanger, Selectra, Thun) che Provincia e Comune hanno deciso di svelare i propri piani di riqualificazione, di aprire le pagine dei progetti da tanto meditati. Hanno fatto pressione quelli di Think Tank, come spetta ad una lobby economica ma anche inevitabile per chi ha investito tutto sullo sviluppo di una porzione di città da decenni in cerca di identità e di soluzioni praticabili. E col promesso interramento della rete della media tensione, la rimozione della lunga rete dei binari ormai inutilizzati, alle due ciclabili nuove in agenda sono piovute le grandi e medie opere che più attendeva il mondo del lavoro: quelle che miglioreranno la viabilità. Vera palla al piede dello sviluppo.

Per questo il sindaco si è deciso ad anticipare la sostanza di quello che illustrerà il consulente ingegner Ciurnelli lunedì alle restanti forze economiche: il disvelamento del progetto sull'asse di via Einstein con un nuovo ponte sull'Isarco per consentire ai pendolari di non gravare sulla Zona, il riuso del parcheggio da 450 posti sotto la Fiera, la nuova «tangenziale interna» parallela a via Galilei, che correrà per via Grandi, con, sempre in via Siemens, anche una nuova ciclabile.

E a sua volta il presidente della Provincia Arrno Kompatscher ha detto che in queste ore si sta definendo la bozza per la convenzione autostradale e il piano di investimenti. Con ancora da decidere i nuovi imbocchi della galleria A22 ma che sarà "dinamica" fino a Bolzano nord.

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