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Turismo, in Alto Adige tetto ai posti letto anche per gli appartamenti 

Nel 2019 conteggiati 229.088 posti letto turistici, altri 10 mila già assegnati. L’assessore Arnold Schuler: «Il limite massimo varrà non solo per gli hotel ma anche per gli affittacamere e gli alloggi affittati ai turisti». A giugno il tema in Consiglio



BOLZANO. In Alto Adige nel 2019 si sono conteggiati 229.088 posti letto turistici. Altri diecimila, già assegnati, sono da aggiungere. Sarà questa la quota massima per il futuro. Nonostante le perplessità, a cominciare da quelle di molti sindaci, l’assessore Arnold Schuler ha intenzione di andare avanti per la sua strada. La questione verrà portata in consiglio provinciale a giugno. Fra le numerose novità, verrà introdotto un tetto massimo dei posti letto, che varrà non solo per gli alberghi ma pure per gli affittacamere e per gli appartamenti privati affittati ai turisti, compresi quelli messi a disposizione su Airbnb e simili.

L'altro giorno Schuler, assieme ai vertici e ai ricercatori di Eurac e Idm, ha presentato il “Programma provinciale per lo sviluppo del turismo 2030+”.

«Il turismo altoatesino ha bisogno di concetti operativi e di destinazione orientati alla creazione e alla ottimizzazione del valore aggiunto. Ottimizzazione del valore aggiunto non solo verso gli ospiti, ma anche nei confronti della popolazione», ha sottolineato il professor Harald Pechlaner, direttore scientifico del progetto. «Il turismo altoatesino potrà funzionare in futuro solo se verrà sostenuto dalla maggioranza della popolazione nei Comuni», ha concluso Pechlaner.

«Il leit-motiv di questa nuova strategia turistica è “TourisMut”, cioè coraggio turistico, un appello alla politica, al settore turistico e all’intera popolazione perché assumano decisioni coraggiose. L’innovazione riveste in questo senso un ruolo importantissimo» ha detto il presidente di Idm, Hansi Pichler. «A questo scopo, le nostre piattaforme d’innovazione su aree tematiche definite prenderanno il via già nel mese di giugno».

«Adesso - ha chiarito invece l’assessore Schuler - abbiamo a disposizione la base scientifica, sono stati messi a disposizione tanti dati. Assieme all'Eurac e all'Idm abbiamo elaborato una strategia, ma adesso occorrono diverse misure e adattamenti legislativi, ciò significa che dobbiamo prendere delle decisioni a livello politico».

L’assessore ha fatto qualche esempio. «Per quello che riguarda la classificazione delle strutture turistiche, sulla quale stiamo già lavorando, i criteri devono tenere conto della sostenibilità e dei prodotti della nostra provincia; vogliamo puntare sempre di più sulla qualità».

Per quanto riguarda l'attuazione del tetto massimo di posti letto, è andato oltre, «presenteremo due proposte di articoli nella legge provinciale Territorio e Paesaggio. Il primo riguarda il tetto massimo dei posti letto come principio. Un secondo articolo riguarda l'attività di affitto di camere e appartamenti ammobiliati per ferie. Anche questi verranno sottoposti a tetto massimo. Si tratta di un punto importante, soprattutto per le città ma non solo. Serve anche per salvaguardare le abitazioni per la popolazione locale». L’assessore ha inoltre ribadito che «il limite ai posti letto varrà sia per le future aziende ricettive sia per il livello privato. Ciò significa che quando non sono più disponibili posti letto allora anche a livello privato non si può più offrire posti letto».

Ma ci sono anche numerosi altri aspetti ancora da chiarire, e su questo punto si è mosso da tempo il Consorzio dei Comuni, avanzando una serie di proposte discusse finora in due incontri con l’assessore, ma ancora non definite nei dettagli.

Come ammette lo stesso Schuler, ancora da chiarire, per fare altri esempi, «quanti posti letto verranno messi a disposizione dei Comuni inizialmente, come punto di partenza, soprattutto per le aziende piccole, ma questi poi dovranno essere bilanciati nei prossimi dieci anni per salvaguardare il principio del tetto massimo, perché il riferimento è e rimane sempre l'anno 2019». E poi c’è da definire anche la soglia per le categorie che non vengono sottoposte al tetto massimo, come i centri storici - «anche lì dobbiamo ancora definire i criteri». Idem per quanto riguarda gli agriturismi. Il programma provinciale per lo sviluppo del turismo, ha concluso Schuler, «è un punto di partenza. Come detto, adesso dobbiamo prendere delle decisioni politiche. Ma anche i Comuni adesso avranno la base per elaborare i loro concetti».













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