ORTISEI. «È sempre una grande emozione essere festeggiata dalla valle dove sono nata». Carolina Kostner ad una settimana esatta dalla conquista dello storico bronzo olimpico ha sfilato tra le vie della ‘sua’ Ortisei, il centro della Val Gardena che l’ha vista crescere.

La sfilata di trionfo in carrozza nel centro di Ortisei (Fotoservizio Marangoni)

Negli ultimi anni non l’ha vista tante volte passeggiare per le stradine del centro perché Carolina nel 2001 aveva deciso di fare il salto di qualità, di provare a diventare grande trasferendosi a Oberstdorf. Una scelta azzeccata che adesso l’ha portata sul podio dell’Olimpo.

In piedi sulla carrozza per la foto ricordo della sua festa

Da Sochi a Ortisei passando per lo show di Mosca. Tutto in una settimana portandosi dietro quella medaglia rincorsa per tantissimi anni, quella medaglia sognata sin da bambina quando sapeva dell’esistenza delle Olimpiadi solo dai racconti di papà Erwin. Quella vista ieri sera, era una Carolina felice, serena, sollevata, emozionata ma visibilmente stanca. Le tensioni che hanno caratterizzato la vigilia non solo dei Giochi ma tutti gli ultimi mesi sono state davvero forti e snervanti.

La festa sul palco, ad incassare gli applausi

«Adesso mi godo questa festa – ripeteva la 27enne gardenese - per decidere sul futuro c’è ancora tempo. Non voglio parlare perché non l’ho so nemmeno io cosa farò. Per me arrivare fino a questa medaglia è come aver scalato l’Everest. Mi riprenderò la vita in mano perché per il pattinaggio l’ho messa un po’ in stand by. È una scelta che non rinnego, la rifarei, ma adesso mi dedicherò ad altro. Rallenterò con gli allenamenti anche se il mio senso artistico mi tiene legata alla musica».