Twenty, 600 posti di lavoro in un anno

Podini: «Il lavoro domenicale? I sindacati farebbero bene a temere l’e-commerce». Area ex Tamanini finita entro il 2017


di Massimiliano Bona


BOLZANO. «Il lavoro domenicale? Di sicuro non possiamo più farne a meno, visto che proprio nel weekend i nostri 80 negozi realizzano i fatturati più elevati. Ai sindacati che si battono per ridurre il numero delle aperture dico che farebbero meglio a preoccuparsi della crescita esponenziale dell’ e-commerce»: Giovanni Podini non fa tanti giri di parole per sottolineare che i posti di lavoro nel commercio ci sono - solamente il Twenty ne ha creati 600 in un anno (487 dipendenti nei negozi più un centinaio di posti tra vigilantes, addetti alle pulizie e agenzie pubblicitarie ndr) - ma continuare a mettere paletti rischia di essere controproducente per gli stessi lavoratori. L’età media dei dipendenti (59% donne e 41% uomini) è di 29,2 anni. A trovare spazio, finora, sono stati soprattutto i giovani. Nei rapporti di lavoro prevalgono i contratti a termine, part time o a tempo indeterminato. Pochi i voucher.

«Il maggior afflusso di clienti - aggiunge Pierangelo Fadel, ad della Twentyone srl - si registra dal venerdì alla domenica e anche per questo i nostri eventi si concentrano durante la settimana». Il 15 febbraio è una data importante, perché il megastore di via Galilei ha festeggiato un anno dal completamento della galleria al piano terra e degli ultimi 15 negozi. «Siamo diventati un punto di riferimento per gli altoatesini, ma non solo dal punto di vista commerciale. Ma anche per gli eventi socio-culturali e sportivi. Alle associazioni diamo una vetrina importante e il parco giochi dedicato ai più piccoli ha registrato qualcosa come 30 mila accessi».

Un’altra scommessa vinta è il ponte pedociclabile, lungo 220 metri e del peso di 400 tonnellate. «Molti, adesso, arrivano in Zona in bicicletta. Intorno al Twenty sta nascendo, poi, un vero e proprio polo commerciale. Nell’ultimo anno, accanto a noi, si sono insediate diverse attività (basti pensare a «Maisons du monde» o a «Norauto» ndr»)». Entro la fine del 2017 sarà ultimato il complesso «Ex Tamanini», che confina con il «Twenty». Sono previsti tre piani da 3 metri e 10 centimetri l’uno che la Podini Holding affitterà, poi, al miglior offerente. «Tra le varie opzioni ci sono un autosalone, mobili ma anche fai da te».

Tornando al Twenty, ieri, si è parlato anche di prospettive e strategie per il futuro, slegate anche da logiche commerciali. «Abbiamo in agenda 50 eventi che coinvolgono diverse fasce d’età e spaziano in diversi ambiti: culturale, sociale, sportivo e mondano. Molti di questi sono organizzati in collaborazione con associazioni e istituzioni locali. L’obiettivo del Twenty - spiega il responsabile marketing Michael Frei - è potenziare ulteriormente le collaborazioni a livello locale, incrementando la connessione con il tessuto sociale».

L’unico nodo ancora da sciogliere è quello del tetto massimo di 500 persone nell’area dei ristoranti. Proprio per rispettarlo i clienti, soprattutto nel fine settimana, vengono fermati talvolta per una decina di minuti al terzo piano in modo tale da far defluire le persone in eccesso. A riguardo sono ancora in piedi due ricorsi al Tar e al Consiglio di Stato. Di sicuro il Twenty, anche con queste limitazioni, un risultato l’ha raggiunto: in un anno è diventato il megastore di riferimento in ambito provinciale.

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