Twenty-bis, manca l’ok del Ministero

L’Autobrennero: «Per il ponte servono 2-3 settimane». Bonaldi (Four You): «Sapremo trasformare il danno in opportunità»


di Massimiliano Bona


BOLZANO. Adesso sembra davvero la volta buona. Il ponte pedociclabile da 5 milioni di euro destinato a cambiare le sorti del commercio bolzanino, specie quello di vicinato, avrà a breve - si parla di due o tre settimane al massimo - il sofferto via libera del Ministero e con esso sarà firmata la convenzione tra Podini Holding e Comune di Bolzano che consentirà di ripartire con i lavori per il raddoppio del centro commerciale Twenty. Chi pensava che la decisione di principio della giunta comunale di rilasciare la concessione - nonostante la bocciatura in commissione edilizia per i problemi sollevati dai tecnici legati al piano di rischio dell'aeroporto - potesse imprimere una svolta immediata ad un progetto (il cui iter si trascina stancamente da oltre un anno) non aveva fatto i conti con i tempi con la burocrazia italiana. Dopo il parere favorevole espresso dall'Autostrada del Brennero per firmare la convenzione l'A22 ha bisogno infatti anche del benestare del Ministero delle Infrastrutture. «Non si tratta comunque di mesi ma di settimane», assicura la direzione dell'A22, anche perché nel parere favorevole già rilasciato dai tecnici dell'Autostrada sono previste prescrizioni sulle distanze. Il ponte pedociclabile passerà sotto l'A22 (arriverà in via Bassano) e sarà a distanza di sicurezza anche dall'Arginale, una delle arterie più trafficate del capoluogo. Ma cosa dicono i piccoli commercianti della zona di via Torino, via Milano, via Dalmazia e via Palermo? Al megastore, a breve, sarà possibile arrivare anche in piedi e in bici e quindi il rischio di perdere un’ulteriore fetta di clientela è tangibile. Lo abbiamo chiesto ad Elena Bonaldi, presidente del centro commerciale naturale Four You. «Nel breve - spiega la Bonaldi - sarà un danno, ma nel medio-lungo periodo dovremo e sapremo trasformare questa situazione in un'opportunità, cambiando qualcosa magari anche in termini di orari. Non credo che la gente andrà al megastore a fare la spesa e ritengo che la nostra offerta sia profondamente diversa da quella del centro commerciale. Si tratta di due filosofie, nel fare gli acquisti, completamente diverse. Da noi si passeggia e il target principale degli acquirenti è costituito dalle famiglie. A fare la differenza sono ancora il rapporto umano e il contatto con i clienti e alla lunga sono convinta che sia un aspetto che continuerà a fare la differenza. I nostri associati sono 120 e c'è ancora chi decide di aprire, quindi significa che i margini ci sono, soprattutto per chi ha voglia, entusiasmo, idee e prodotti di qualità. La fidelizzazione della clientela in questo contesto continuerà a giocare un ruolo fondamentale». La Podini Holding, da parte sua, è in attesa. Non appena arriverà l'ok dal Ministero e sarà firmata la convenzione con il Comune gli operai torneranno a lavorare a pieno regime. Entro la primavera 2015 il Twenty bis e il ponte potrebbero già essere ultimati.

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