Uffici presi d’assalto per imposte e certificati

Ieri mattina lunghe ore di coda per i cittadini alle prese con la prima rata dell’Imi Attese snervanti anche all’Anagrafe: penalizzante la scelta del «ponte lungo»


di Giuseppe Rossi


MERANO. Tre giugno, uffici comunali presi d'assalto. Questo potrebbe essere il resoconto di una giornata campale in municipio sotto i Portici. A finire nell'occhio del ciclone ieri sono stati in particolare l'ufficio anagrafe al piano terra e l'ufficio tributi. Nel secondo caso la lunga lista d'attesa fuori dalla porta è relativamente più spiegabile, visto che siamo in scadenza di pagamento della prima rata dell'Imi, l'imposta municipale unica che si paga sulle abitazioni.

Meno spiegabile è il fatto che ieri mattina persone sono rimaste per oltre quattro ore in coda ad attendere il loro turno. Cento i bigliettini ritirati nel corridoio, stile banco della gastronomia al supermercato. Peccato però che alle undici il display che indicava il numero "servito" era ancora fermo al numero 35.

E in corridoio la tensione accumulata dai contribuenti, a quell'ora si poteva tagliare con un coltello. «Guardi, siamo al colmo. Abbiamo ricevuto per posta - spiega uno dei contribuenti - il bollettino Imi precompilato, che contiene diversi errori. E ora siamo in fila non per incassare qualcosa, ma per poter ottenere il ricalcolo dell'imposta che dobbiamo pagare. Sarebbe bastato in questi giorni potenziare il personale e gli sportelli. E invece nulla». C'è chi sostiene che non si tratterà solo del 3 giugno, ma questa processione davanti all'ufficio tributi del Comune continuerà fino al 16 giugno, data ultima per il pagamento dell'acconto dell'Imi 2015.

L'anagrafe ieri mattina non era da meno. Nonostante quattro sportelli in funzione contemporaneamente e due sportelli aggiuntivi dello stato civile, i tempi di attesa sono stati per la maggior parte dei cittadini tra una e due ore. A penalizzare l'attività la scelta del Comune di tenere gli sportelli chiusi lunedì, così da consentire ai propri dipendenti di festeggiare il ponte della festa della Repubblica. L'affluenza di due giorni di chiusura si è interamente riversata nella giornata di ieri e questo nonostante il distributore automatico dei numeri che divide le pratiche tra certificati e carte d'identità, stato civile, elettorale, cittadinanza, passaggio di proprietà auto, matrimoni, divorzi e separazioni, nascite e cambio di cognome.

Ieri mattina i cittadini che sono entrati all'anagrafe hanno superato tranquillamente le duecento unità, ma almeno un terzo di loro, ha desistito, rinunciando all'attesa e lasciando che il proprio turno passasse invano. Ci riproveranno nei prossimi giorni, magari dopo che l'arretrato determinato da feste e ponti sarà stato smaltito.

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