Ultime volontà espresse sulla carta d’identità

L’amministrazione meranese su iniziativa del Pd è candidata al progetto. Sul documento indicazioni in tema di donazione organi e testamento biologico


di Giuseppe Rossi


MERANO. L'amministrazione comunale meranese si candida a diventare la prima realtà del nord Italia che utilizza la carta d'identità come strumento per raccogliere le espressioni delle ultime volontà. Con una mozione il Partito democratico di Merano ha deciso di porre all'attenzione del consiglio comunale in particolare il tema della donazione organi e in futuro magari anche del testamento biologico.

L'idea è quella che è stata già messa a frutto dai Comuni di Perugia e Terni in Umbria. Al momento del rilascio o del rinnovo della carta d'idendità il funzionario di anagrafe, oltre alle domande di rito, chiede al cittadino se in quell’occasione voglia anche dichiarare le proprie volontà. Un cittadino umbro su tre (3.200 in tutto) ha deciso di utilizzare lo strumento della carta d'identità per esprimersi in materia di donazione organi. A quel punto il documento viene consegnato dotato di un contrassegno virtuale che indica che il titolare ha lasciato in Comune alcune sue volontà. Chiunque entri in possesso di quella carta d'identità capisce che ad essa sono collegate delle volontà del titolare, precedentemente depositate all'ufficio anagrafe del Comune di residenza. In caso di donazione organi, l'anagrafe trasmette in tempo reale i dati del cittadino al Centro nazionale trapianti.

L'uso della carta d'identità come strumento per raccogliere le espressioni di volontà dei cittadini è previsto dal decreto Milleproroghe del 2010. Oggi l'unica alternativa per lasciare le proprie volontà, ad esempio in tema di donazione organi, è quella di depositarle presso l'Azienda sanitaria oppure di scriverle su un foglio di carta da tenere in borsa o nel portafoglio. In mancanza di questi due attestati è la famiglia a decidere.

Il Pd con la mozione presentata chiede al consiglio comunale di valutare la possibilità di adottare in tempi brevi anche a Merano il modello pilota dell'Umbria, utilizzando la carta d'identità come strumento per raccogliere le espressioni di volontà dei cittadini. La proposta è sostenuta sia da Alessandro Nanni Costa, direttore del Centro nazionale trapianti sia dai vertici locali dell'associazione Aido. I tempi per ricevere un organo oggi sono straordinariamente lunghi. Oltre ottomila italiani aspettano un rene, il fegato, il cuore o un polmone.

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