Un albergo sui terreni attorno a castel Pienzenau

La famiglia Schölzhorn ha illustrato il rendering dell’architetto Arno Ebner: «Non vogliamo perdere il maniero e l’hotel ci garantirà i fondi per mantenerlo»


di Giuseppe Rossi


MERANO. Gli utili prodotti dalla libreria Alte Mühle e le proprietà di famiglia non bastano più per garantire la manutenzione di castel Pienzenau, uno dei gioielli storici inseriti nel verde di Maia Alta. Al punto che la famiglia Schölzhorn, proprietaria da oltre trent'anni del maniero, ha scelto di trovare una nuova fonte di sostentamento per continuare a salvaguardare il castello e gli eredi della famiglia, i tre figli di Rainer e della sorella. Rainer Schölzhorn e il gruppo di lavoro che lo appoggia hanno ripresentato la proposta originaria del 2009 per realizzare un nuovo albergo nella parte sud dei 2,4 ettari di terreno che circondano castel Pienzenau, andando a occupare terreno oggi coltivato a mele e vigneti.

Il progetto di massima è depositato in Comune assieme ad altre cinque iniziative in attesa che la giunta autorizzi queste nuove zone di sviluppo turistico. Nel 2013 il piano comunale aveva previsto 1.200 nuovi posti letto, il 50% dei quali con ampliamenti. Il progetto redatto dall'architetto Arno Ebner per conto della famiglia Schölzhorn di posti letto ne prevede 118 per complessive 59 stanze, anche se si sarebbe potuti arrivare fino a 80. Avrà la stessa capienza dell'hotel Irma, metà del Palace.

“Siamo molto colpiti dal fatto - spiega Rainer Schölzhorn – che molte persone abbiano espresso un loro giudizio senza neppure aver visto di cosa si tratta. Ecco perché abbiamo deciso di rendere pubblico il nostro progetto. Speriamo anche che la giunta comunale, prima di esprimersi definitivamente, raccolga il parere della consulta sull'assetto urbanistico”.

Il progetto per costruire un nuovo albergo sotto castel Pienzenau (nulla ha a che fare con l'hotel Pienzenau esistente e di proprietà della presidente di Azienda soggiorno Ingrid Hofer) è finito subito nel mirino della politica, in quanto prevede la costruzione su un terreno agricolo, oggi coltivato dalla famiglia Schölzhorn senza troppe soddisfazioni. Il progetto dell'architetto Arno Ebner prevede di utilizzare una superficie maggiore rispetto alla norma, per evitare di alzare oltre i tre piani fuori terra l'edificio, salvando al castello il panorama che si può ammirare verso la valle dell'Adige. L'edificio avrà una forma a W e sfrutterà il terreno in pendenza, facendo sì che il punto più alto dell'albergo sia a livello del piano terra del castello. Per entrare nelle stanze dalla reception gli ospiti di fatto dovranno scendere. Sopra l'albergo troverà posto un ristorante per 110 coperti diviso in due stanze con accesso autonomo tramite un percorso ricavato sopra il tetto dell'albergo, tutto rinverdito. Il ristorante sarà aperto anche a clientela esterna rispetto all'albergo. Due piani saranno riservati alle stanze, il piano terra alla spa dotata di una piscina con sbocco esterno, dove si troverà un laghetto artificiale. Il punto più vicino tra albergo e castello disterà 80 metri, la stessa distanza minima che varrà per gli edifici dei vicini. Verso nord, sotto terra sarà realizzato un parcheggio per ospitare fino a 100 auto, oltre a dieci posti in superficie. Il bosco attuale, stando al progetto Ebner, sarà ingrandito, in modo da fare quasi da scudo verso nord. L'albergo, se otterrà i via libera necessari, andrà a occupare 2.331 metri quadrati di terreno agricolo, il 17% dell'area verde a sud del castello. Una superficie necessaria ad evitare un edificio più alto e compatto, ma meno inserito nel verde che lo circonda. La cubatura fuori terra prevista ammonta a 26 mila metri cubi con una densità di 1,7.

L'area costruttiva sarà fuori dalle zone protette dal punto di vista ensemble, paesaggistico e dalle belle arti. “Mantenere un castello costa e per trovare i fondi necessari - ha detto Rainer Schölzhorn - abbiamo pensato di dargli delle gambe, di dotarlo di un albergo dove ospitare ospiti dei congressi e degli eventi che organizziamo, ma anche dedicato ai clienti del giardino botanico, distante 5 minuti a piedi. Non vogliamo perdere il castello ed è nostra precisa volontà mantenere unica e unita la proprietà. In questi ultimi anni abbiamo rifiutato più di una offerta per vendere il castello”.

Schölzhorn non affronterà un investimento di questo tipo da solo. La famiglia sarà parte di una società nella quale confluirà un finanziatore esterno, forse una catena esperta nella gestione alberghiera, e magari una banca. Per realizzare il progetto serviranno due anni di lavori, un inverno di scavi.

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