Un arresto per pedopornografia

In uno dei dischi sequestrati al 40enne del posto trovati 500 filmati e 5.000 foto di bimbi in tenera età



VALLE AURINA. Un quarantenne, disoccupato, residente in Valle Aurina, è stato arrestato lunedì scorso nell’ambito di un’operazione internazionale di contrasto alla pedopornografia online. Per lui l’accusa è relativa al reato di detenzione di materiale pedopornografico.

La Sezione Polizia Postale e delle Comunicazioni di Bolzano ha proceduto all’arresto nel quadro di un’attività partita nell’ambito di un’indagine internazionale, alla quale ha partecipato personale della Sezione Polizia Postale e delle Comunicazioni di Bolzano svolgendo una serie di perquisizioni fuori regione.

“In occasione dell’arresto - fa sapere la questura di Bolzano - già analizzando solo uno dei dischi in possesso dell’uomo, sono state rinvenute oltre 5.000 immagini e otre 500 filmati con contenuto pedopornografico, particolarmente cruenti data la tenerissima età dei soggetti ritratti”.

“Quando svolgiamo questo tipo di indagini - ha spiegato l’ispettore superiore Ivo Plotegher - nel caso in cui il magistrato lo ritenga opportuno o necessario eseguiamo una perquisizione informatica, la cosiddetta preview, attraverso la quale cerchiamo di capire se c’è del materiale pedopornografico ed eventualmente in quale quantità è presente. Questo ci serve per definire i successivi passi. In questa recente perquisizione, l’analisi di uno solo dei dischi trovati ha offerto risultati purtroppo molto significativi, con un gran numero di immagini e filmati, con foto in particolare molto forti, che ritraggono bambini di pochi anni. Questa perquisizione informatica ha avuto un esito che ha permesso al magistrato di disporre l’arresto dell’uomo. Adesso - ha proseguito l’ispettore Plotegher - analizzeremo il resto del materiale sequestrato, una decina di dischi, e vedremo se emergeranno altre cose”.

L’indagine, come detto, ha coinvolto varie polizie a livello internazionale e ha inizialmente chiamato la Sezione Polizia Postale e delle Comunicazioni di Bolzano a un lavoro fuori regione. “È stato in questa fase - ha spiegato ancora Plotegher - che abbiamo raccolto elementi che ci hanno fatto comprendere che un soggetto della Valle Aurina era in contatto con soggetti già messi sotto osservazione fuori dal territorio altoatesino e trentino. È quanto accade da tempo con le nuove tecnologie: le persone che cercano o diffondono materiale pedopornografico creano reti di contatti internazionali. Noi della Polizia Postale e delle Comunicazioni lo diciamo quando facciamo incontri informativi e di prevenzione, lo diciamo nelle scuole: le nuove tecnologie sono neutre, possono diventare buone o cattive per gli usi che se ne fanno e quello della circolazione di materiale pedopornografico è un uso cattivo. Un uso che in regione mostra da anni dati stabili e non tali da creare allarme. Certo, però, che il fenomeno esiste anche qui: i reati legati alla pedopornografia non sono esclusivi delle metropoli”.(f.d.d.)













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