Un centro di cura per bambini anoressici

In Alto Adige verrà realizzata la prima struttura sanitaria: diagnosticato un caso a 9 anni


Gianfranco Piccoli


BOLZANO. Mali che hanno radici profonde. E che non colpiscono più solo adolescenti e adulti. I disturbi alimentari hanno varcato il confine dell'età infantile e negli ultimi anni sono sempre più i casi diagnosticati nei reparti di pediatria degli ospedali altoatesini. Uno, recentemente, ha riguardato un bambino di appena 9 anni, ricoverato nell'ospedale di Bressanone. Un fenomeno in costante crescita che richiede una risposta terapeutica più strutturata, soprattutto nella fase post-ricovero, e non a caso un progetto ad hoc era menzionato nel recente riordino clinico della sanità altoatesina.

Siegfried Gatscher, dirigente del Comprensorio sanitario di Bressanone, ha annunciato che è in fase di studio un progetto provinciale che troverà spazio nei prossimi mesi all'interno di Bad Bachgart, la struttura di Rodengo specializzata nella cura di patologie legate alle dipendenze: ogni anno vengono accolte circa quattrocento persone. «Ora siamo in fase di pianificazione - spiega Helmuth Zingerle, dirigente della struttura - ma entro ottobre con ogni probabilità potremo presentare un progetto terapeutico specifico».

Già oggi - e a partire dal 2003 - Bad Bachgart si occupa della cura di persone con disturbi alimentari: «Ma il percorso che offriamo, distribuito su dieci settimane residenziali, è pensato per persone dai 15 ai 27 anni, prevalentemente con problemi di anoressia o bulimia nervosa. Il nostro approccio è basato su una terapia cognitiva, comportamentale e familiare: dov'è possibile, infatti, coinvolgiamo nel trattamento anche la famiglia o, se c'è, il partner». Il panorama di queste patologie, però, sta cambiando.

In peggio: «Stiamo assistendo all'avanzata di un fenomeno nuovo: i disturbi alimentari nell'età infantile - spiega Zelger - Sono sempre di più i casi segnalati all'interno dei reparti di pediatria dell'Alto Adige, a partire dai 9 anni di età. Da qua è arrivata la richiesta di un percorso terapeutico specifico sul quale stiamo lavorando». Un percorso che guarda in particolare ai benefici del lavoro di gruppo e della residenzialità: «Attualmente i bambini che concludono il ricovero ospedaliero, normalmente dopo una decina di giorni, vengono poi seguiti dai singoli distretti sanitari, nei servizi specializzati nel trattamento dei disturbi alimentari. La nostra idea - prosegue Zingerle - è sfruttare uno degli edifici attualmente disponibili a Bad Bachgart, e adattarlo alle esigenze di un'attività strutturata per persone che hanno meno di quindici anni di età. Anche in questo caso, si tratterà di un lavoro di gruppo, da 6 a 10 persone, che prevede anche il coinvolgimento delle famiglie dei bambini».

Ci vorranno alcuni mesi prima di definire i dettagli dell'iter terapeutico: «Ci sono vari problemi da tenere in considerazione - spiega ancora Helmuth Zingerle - stiamo parlando di persone che sono ancora in età scolare e che non possono essere allontanate dagli studi per un periodo così lungo. Per questo motivo - conclude il direttore di Bad Bachgart - è molto probabile che i trattamenti verranno organizzati nel periodo estivo».

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