Un’estate da poveri per 140 famiglie

Incessante l’attività di aiuto e sostegno dell’associazione “Alimentiamo la solidarietà”: «C’è chi non riesce a sopravvivere»


di Bruno Canali


LAIVES. Il bisogno, purtroppo, non va in ferie, mai, e lo sanno bene i volontari del Gruppo missionario di Laives che gestiscono, presso la palazzina associativa affacciata su piazzetta Falcone e Borsellino, in cima a via Innerhofer, il punto di distribuzione "Alimentiamo la solidarietà".

«In questo periodo - spiega Enzo Guderzo, uno dei responsabili del gruppo - siamo ufficialmente chiusi per le ferie e riapriremo comunque il 3 settembre, ma la distribuzione del "fresco" (latticini ecc.) continua senza soste. Attualmente stiamo seguendo 140 famiglie e solo in parte si tratta di cittadini extracomunitari perché il bisogno e l'indigenza, purtroppo, sono trasversali e così abbiamo anche parecchie persone locali che, per un motivo o per l'altro, si trovano in gravi difficoltà e non hanno nemmeno il minimo per sopravvivere».

I volontari del Gruppo missionario di Laives sono in prima linea su questo versante, a contatto con situazioni veramente drammatiche.

Va anche sottolineato che chi accede al punto di “Alimentiamo la solidarietà” non può farlo di sua spontanea volontà ma deve passare il vaglio del distretto sociale dove vengono analizzati i redditi delle famiglie richiedenti e lo stato di indigenza per poi consentire l'accesso al centro di distribuzione. Chi approda quindi al punto di distribuzione del Gruppo missionari è veramente in gravi difficoltà e non può "barare". Un “filtro” che rende ancora più drammatico, se possibile, il quando delle famiglie che versano veramente in grave difficoltà. Persone che non riescono ad avere risorse sufficienti per mettere insieme il pranzo con la cena, od avere un tetto sulla testa.

«Arrivano per ricevere derrate alimentari che noi raccogliamo fra negozi e supermercati - continua Guderzo - ma c'è anche chi ci chiede soldi o un posto di lavoro e, purtroppo, in questi casi possiamo fare ben poco. È successo che abbiamo dato una mano a pagare ad esempio un affitto a chi, rimasto solo, ha solo la pensione sociale per campare, oppure spese di condominio e iscrizione di figli alla mensa scolastica ma di norma, qui ad “Alimentiamo la solidarietà” non abbiamo soldi da offrire perché per questo c'è il Distretto sociale che, nei casi di necessità, interviene».

Enzo Guderzo fa parte anche della Caritas, altra realtà che affronta il bisogno. «Come Caritas - anticipa Guderzo - faremo una raccolta di offerte per l'iniziativa "La fame non fa ferie", il 12 settembre dopo la messa della sera a Laives e anche il giorno dopo, domenica 13 settembre, durante le messe del mattino, sul sagrato della chiesa». Povertà e bisogno insomma, spesso sono molto vicini a noi ma non ce ne accorgiamo, mentre chi vi precipita dentro ha pudore a dirlo e a chiedere aiuto. E' un mondo "parallelo" fatto di sofferenza e rinunce, che chiede aiuto in silenzio, dove solo questi volontari portano un minimo di speranza e di sollievo in un mare di disperazione.

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