Un macigno distrugge il garage del maso

Un masso di dieci tonnellate, dopo essersi staccato per le forti piogge, ha travolto l’edificio annesso all’abitazione


di Ezio Danieli ; di Ezio Danieli


MERANO. Tragedia sfiorata l'altra sera al maso Texlhof in via Castel Gatto 20 a Sinigo: in conseguenza delle piogge insistenti delle ultime ore, un macigno grande come un'auto e del peso di circa 10 tonnellate è precipitato ed ha sfondato il prefabbricato all'interno del quale dove il proprietario del maso teneva gli attrezzi da lavoro.

Gravi i danni causati dal macigno, la famiglia è stata costretta a dormire in camper o presso alcuni congiunti. Ieri mattina il sopralluogo di un geologo provinciale ha consentito di chiarire che non c'è più pericolo di altri franamenti e la situazione è tornata rapidamente alla normalità.

Il tutto s'è verificato verso le 20.30 nel maso che si trova in fondo alla via Castelgatto, la stradina che si diparte nei pressi di Casa Basaglia e prosegue per alcune centinaia di metri in mezzo ai campi. Dal costone montuoso che sovrasta il Texlhof si è staccato un enorme masso.

«La colpa del distacco - ha detto il geologo della Provincia David Tonidandel - è da attribuire alle frequenti piogge cadute nelle ultime ore». Il masso è rotolato per una trentina di metri, ha divelto le vegetazione che ha trovato sulla sua strada e quindi, dopo aver distrutto parte del tetto, è finito nel fabbricato dove erano custoditi il trattore ed altri attrezzi .

«È stato un momento di grande paura - dice Leo Breitenberger che abita nella villetta assieme alla sua famiglia e a quelle delle figlie Verna e Cristina -Non pensavamo certo che un masso di tale dimensioni potesse precipitare. In questa zona era franato già parecchie volte ma era soprattutto acqua e terriccio».

Al Breitenberger non è rimasto altro da fare che chiamare i vigili del fuoco di Montefranco che, a loro volta, hanno richiesto l'intervento del geologo. Una prima verifica sul posto non ha consentito di garantire il cessato pericolo. La famiglia Breitenberger e quelle delle sue figlie hanno trovato una sistemazione in un camper e presso alcuni congiunti per trascorrere la notte. Ieri mattina, dopo un ulteriore sopralluogo da parte del geologo Tonidandel, è stato accertato che non c'era più pericolo di ulteriori franamenti anche perché, nel frattempo, la pioggia cadeva con minore intensità.

Le famiglie, evacuate per una sola notte, hanno potuto rientrare alle rispettive abitazioni. Leo Breitenberger sta già pensando a come liberarsi del masso gigantesco: "Probabilmente lo dovremmo ridurre e poi interrarne i pezzi. Sotto il capannone che è stato distrutto c'è lo spazio adeguato".

I danni riportati al tetto e, in parte, anche dal trattore (ha avuto un vetro infranto) forse sono coperti da una polizza assicurativa, «ma deve ancora verificare se l'assicurazione può in qualche modo intervenire a copertura di quanto ho subito. Ma ciò che conta è che non ci siano state conseguenze per le persone. Se il macigno fosse caduto un paio di metri più in là, avrebbe sfondato il muro della casa e sarebbe finito nella camera dove dorme mio figlio». La situazione ora è sotto controllo. Garanzia del geologo. Certo che se la pioggia dovesse cadere ancora la situazione tornerebbe a rischio con il conseguente pericolo di altri smottamenti.

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