Un museo nel museo per la lupa ed il leone 

Gli originali verranno sistemati all’interno delle vecchie cabine elettriche nel cortile del «Civico». Verranno recuperate e aperte con altri reperti


di Paolo Campostrini


BOLZANO. «Non potevamo aspettare il nuovo polo museale per dare una scossa al vecchio Civico...». E dunque attendere lo spostamento di Ötzi dall'altro lato della strada, l'acquisto dell'ex Ina, la biblioteca da far traslocare e il resto. Tutte questioni per le quali occorrerà il suo tempo. Per Sandro Repetto, «dare una scossa» vuol dire invece darla subito, nei primi mesi dell'anno che arriva con, da un lato, la rimessa in sesto del terzo piano del Museo civico, quello più in crisi di identità e, dall'altro l'apertura del cortile. Per renderlo una nuova, possibile, piazza di città. Quest'ultimo intervento sarà il più significativo. E l'assessore alla cultura anticipa una sorpresa che lo riguarda. La sorpresa è questa: la lupa e il leone, oggetto di tante critiche riguardo il loro restauro e ricollocazione sui pennoni davanti al monumento, riposeranno con tutti gli onori nel museo. Ma non in una collocazione qualsiasi: per loro sarà restaurata una delle due cabine elettriche poste sul fianco della salita verso il Talvera, di splendida fattura razionalista come l'edificio della biblioteca poco sopra. Lì saranno visibili gli originali che rischierebbero un ulteriore deterioramento se tornassero lassù, in alto, all'aria aperta. Anche la Provincia contribuisce al restauro con 5.300 euro avendo riconosciuto l’importanza delle conservazione come “beni di interesse pubblico”. Al loro posto due copie, per mantenere intatto l'«insieme» storico e architettonico della piazza. Nell'altra cabina, oggetto di un altrettanto preciso restauro conservativo, sarà collocato invece il «lapidarium», composto dai tanti oggetti notabili scovati lì nei pressi durante i lavori di pulizia del cortile. E che erano stati accumulati negli anni del dopoguerra senza una catalogazione. Tra questi, anche lo splendido viso trecentesco che fungeva da sostegno per una statua votiva nella Bolzano medievale e le cui vicende sono già state raccontate dall'”Alto Adige”. Lupa e leone in una «stanza», mensola votiva e altri reperti nell'altra. Questi saranno gli interventi più significativi in vista di una completa riqualificazione della parte esterna del museo. È stata l'esperienza di Transart («con la collaborazione di Alperia»), nei mesi scorsi, a fare da banco di prova dell'intervento. Il cortile del Civico era stato infatti usato per l'esposizione d'arte contemporanea e aveva ben retto anche agli eventi di contorno, tra musica e folle di bolzanini accorsi. «La sua collocazione strategica in pieno centro - dicono assessore e la sua dirigente di ripartizione - fanno del cortile un luogo che andava valorizzato subito, senza attendere il grande progetto del polo museale». Un intervento che costerà non più di 50mila euro ma che metterà subito in circolo una piazza urbana di grande fascino e centralità. E le cui operazioni di risanamento potranno essere sfruttate anche quando si aprirà il grande cantiere che prevede, tra l'altro, anche la demolizione del muro su cui oggi sono collocati i manifesti pubblicitari dei cinema. «Potremmo farlo anche prima questo intervento - svela Repetto - ci stiamo pensando... Certo, offrirebbe uno scorcio inedito del retro del museo». E anche di quello, bellissimo, della biblioteca civica di puro impianto razionalista. Tra gli altri interventi nel cortile in avvio del 2018, anche la pavimentazione del primo tratto e la messa a verde del secondo, con alberi e aiuole. Ma l'anno nuovo propone altro nell'agenda della cultura municipale. La messa a regime dell'Archivio storico, ad esempio, in attesa di una nuova dirigenza.

Con pure una definizione della dirigenza dello stesso Civico. «Ma l'idea strategica - dice Sandro Repetto - è quella di creare una nostra rete di musei molto coordinata e dotata di ampie sinergie». Per far lavorare senza vuoti e con eventi decisi insieme museo del monumento, biblioteca civica, museo della scuola, delle Semirurali, lo stesso Civico. L'obiettivo è dare sostanza ad una condivisa «strategia per i quartieri» capace di far arrivare la cultura e le sue strutture anche nelle periferie urbane. Che già dispongono di una loro piccola rete tra Firmian e Oltrisarco, di biblioteche ed eventi.













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