MERANO. L’ospedale di Merano ha ospitato di recente un convegno sulla lotta contro il dolore con la partecipazione di numerosi specialisti del settore. È stato chiarito che, proprio nel caso di dolori che si presentano sotto aspetti così diversificati, è importante imparare vicendevolmente e scambiarsi le conoscenze più attuali e gli anestesisti meranesi Ivo Garoscio e Roberto Pittini si sono dichiarati favorevoli all’istituzione di un centro per la terapia del dolore sul modello tedesco o svizzero. Ciò richiederebbe più personale, “ma nel lungo periodo - è stato sottolineato - tornerebbe a favore dell’intera società, afflitta dalle tante assenze a causa dei dolori cronici”.

I due medici hanno elencato le svariate competenze già esistenti nell’Azienda sanitaria altoatesina, che sarebbero ora da convogliare in un’effettiva collaborazione di rete.

Organizzato dalle collaboratrici del Servizio di riabilitazione fisica Patrizia Raffl e Julia Götsch, sotto la direzione del primario Claudia Meinecke, il convegno ha accolto gli interventi di esperti ed esperte nazionali e internazionali di profili professionali diversi.

Per gli organizzatori era particolarmente importante che più figure professionali mettessero in luce l’argomento, ciascuno dal proprio punto di osservazione, poiché un fisioterapista ha la concezione del dolore diversa da quella di un medico o di un massaggiatore e, nella lotta contro il dolore, utilizza una tecnica diversa da quella di uno psicologo.

Anche alcuni pazienti non hanno perso l’occasione per partecipare all’evento.

L’assessore provinciale Martha Stocker ha salutato i convenuti esplicitando con la sua presenza l’interesse che anche la politica riserva a questo tema. Stocker ha sottolineato l’importanza e la necessità di una stretta collaborazione dei diversi profili professionali per un efficiente aiuto ai pazienti affetti da dolori cronici.

Il pubblico di specialisti si è poi molto interessato alle relazioni di alcuni esponenti del centro per il dolore nella clinica specializzata di Enzensberg in Algovia (Germania), che hanno illustrato le molteplici angolature della terapia del dolore multimodale: medica, psicologica e psicoterapeutica. Vivo interesse ha suscitato anche la conferenza del primario svizzero Isabelle Rittmeyer della “Höhenklinik” di Zurigo, che ha spiegato il trattamento interdisciplinare psicosomatico dei dolori di testa cronici, una sindrome che spesso porta quasi alla disperazione, nonostante gli sviluppi nella ricerca garantiti dalla moderna medicina.

Patrizia Raffl e Julia Götsch del Servizio di riabilitazione fisica (che hanno preso parte in modo determinante all’organizzazione del congresso) hanno ricapitolato soddisfatte l’andamento del convegno: “L’evento ha offerto un aggiornamento nel complesso ben riuscito, con un positivo feedback da parte dei partecipanti. Se ciascuno dei presenti porta queste nuove conoscenze nel proprio reparto o ambito di responsabilità, per mezzo dell’effetto moltiplicatore possono essere sicuramente raggiunti buoni risultati per un gran numero di pazienti”.