Una colletta per salvare il Parco Ducale

Il Comune non trova i 20 mila euro per l’affitto annuale. Alessandro Urzì: «Io ci metto mille euro, i bolzanini il resto»


di Davide Pasquali


BOLZANO. Il Comune non trova 20 mila euro per pagare l’affitto del parco Ducale? Migliaia di bolzanini sono indignati e sull’onda dell’indignazione popolare nasce l’idea di una sottoscrizione pubblica. L’idea è del consigliere provinciale Fli, Alessandro Urzì. Affezionato al luogo per averci vissuto 14 anni, quando il padre Mario era prefetto, Urzì ha deciso di metterci mille euro di tasca propria. Ora chiama all’appello i bolzanini: «Compriamoci il diritto di godere di parco Ducale».

Se non interverranno novità decisive entro le prossime settimane, chiarisce Urzì, «non rimarrà che questa strada per garantire il godimento anche per il futuro di questo polmone verde della città, luogo di ricordi per intere generazioni e di ristoro per tante famiglie».

Alessandro Urzì è il primo a mettere personalmente a disposizione 1.000 euro dei 20.000 che «il Comune si rifiuta di versare per l'utilizzo di quello che sino ad oggi è uno spazio di cui l'amministrazione ha goduto di fatto a costo zero». Se il Comune e il suo sindaco «ritengono di non voler investire per il prossimo anno ventimila euro per consegnare ai cittadini uno spazio verde senza pari, be’ allora io sono pronto, e credo di poter dire già molti altri con me, a fare una colletta con il cui ricavato, donato al Comune attraverso il sindaco, ricomprarci il diritto di godere di parco Ducale».

I restanti 19.000 euro «potranno essere versati da singoli cittadini su un conto corrente tramite bollettini che verranno distribuiti al parco Ducale: un piccolo contributo di 10 euro, per un intero anno di “acquisto del diritto a considerarsi padrini del parco”, ma anche un po' di più per chi se lo può permettere, e nel quartiere sono tanti coloro che potrebbero dare la propria mano mettendola sul portafogli».

Urzì chiederà anche ai colleghi consiglieri provinciali di Bolzano di mettere a disposizione una medesima cifra «come quella da me offerta, per ridurre la quota delle contribuzioni popolari». Urzì si dice determinato a iniziare la raccolta di fondi «trasparente e gestita da persone di garanzia» con la fine del mese «se non si creeranno le condizioni per sbloccare sul piano politico questa grottesca faccenda che sta coprendo di ridicolo il Comune».

Rintracciare 20.000 euro nelle pieghe del bilancio «è quanto di più elementare possa esistere. Questione di volontà». D'altronde affermare, come ha fatto il sindaco, che se si dovesse chiudere è lo stesso, tanto ci sono i prati del Talvera lì vicino, «dimostra una insensibilità verso il valore del verde pubblico disponibile che grida vendetta al cielo».

Il rammarico è «che si sia costretti ad azioni così eclatanti e a chiedere l'aiuto della cittadinanza per il godimento di un diritto che dovrebbe essere assodato: i cittadini già pagano le tasse e i tributi per vedersi riconosciuti dei servizi». Il problema è gestire queste tasse e questi tributi in modo utile. «Se l'amministrazione di Bolzano non riesce a trovare 20 mila euro per salvare il parco Ducale, c'è onestamente da preoccuparsi seriamente».













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