Una settimana di aria pura regalata a una giovane ammalata

Sara Capatti soffre di «sensibilità multipla chimica» e solo a San Candido riesce a trovare sollievo. Il sindaco ha raccolto l’appello ed ha offerto sette giorni di vacanza a lei e alla sua famiglia


di Aldo De Pellegrin


SAN CANDIDO. Che l’aria di montagna faccia bene e che da noi si respiri meglio che in città è assioma facile. Che poi l’aria di San Candido abbia in sè anche delle proprietà terapeutiche è sicuramente esagerato, ma che sia più pura che altrove e che questo contribuisca a far star meglio un ammalato è un dato certo.

A provarlo è la storia di Sara Capatti, una 33enne ex parrucchiera di Calusco d’Adda in provincia di Bergamo, che in seguito alla sua malattia ha dovuto abbandonare il lavoro ed ora vive praticamente barricata in casa, senza poter uscire per non rischiare di peggiorare il suo stato che già così la fa star male.

Sara soffre infatti di Mcs, una patologia sconosciuta ai più: sensibilità multipla chimica, che significa malesseri e reazioni incontrollabili non appena il suo fisico entra in contatto con sostanze che non siano più che naturali. In parole povere cibi esclusivamente biologici e non cucinati in pentole di metallo, niente profumi, niente abiti sintetici e neppure occhiali di plastica, per citare i divieti più semplici ed anche choc anafilattici dietro l’angolo, ogni qual volta respiri delle sostanze chimiche volatili che le raggiungano i bronchi.

Una sindrome curabile solo nei posti dall’aria pura, ma con l’obbligo di un ospedale sempre a portata di mano per le emergenze. È così che Sara Capatti ha scoperto San Candido. «Ci sono già tornata due volte, perché lì, potendo uscire tranquillamente, il mio fisico si disintossica e riesco a stare molto meglio».

Il problema, per Sara, è però come tornarci con regolarità, visto che la sua famiglia vive del lavoro del fratello e lei non vuole essere di peso per nessuno. Il trasferimento potrebbe essere la soluzione, ma in tempi come quelli che stiamo vivendo non è una cosa semplice. Per intanto, a Sara, una mano è venuta dal sindaco di San Candido Werner Tschurtschenthaler che, venuto a conoscenza della storia della ragazza, si è adoperato per regalare, a lei e famiglia, una settimana di soggiorno in paese, da godersi quando vorrà.

Altrettanto, anzi di più visto che le settimane regalate sono due, ha fatto un imprenditore anonimo della Bergamasca mentre Sara, con la sua singolare patologia, di cui non è però certo l’unica a soffrirne, ha dato anche al sindaco di San Candido l’idea di altri profili da dare al suo ospedale, giusto in tempi di riforme e di tagli.

«Intanto siamo contenti di aver fatto un regalo a chi ha dei problemi seri, ma mi ha anche colpito - dice Tschurtschenthaler - il fatto che da noi Sara riesca a stare meglio, sia per l’aria buona ma anche per la presenza dell’ospedale. L’argomento ora diventano tutti gli altri malati di Mcs per i quali San Candido ha caratteristiche che altri posti non hanno, compreso proprio l’ospedale».

©RIPRODUZIONE RISERVATA













Altre notizie

Tennis

Sinner torna in campo, nel Principato primo allenamento verso il Roland Garros

Dopo le cure all’anca al J Medical, Il campione di Sesto ha ripreso in mano la racchetta a Montecarlo sotto la supervisione coach Vagnozzi e Cahill. Ma non ha sciolto le riserve sulla sua partecipazione a Parigi (foto Instagram Sinner)

LA SPERANZA Il post di Cahill che fa sperare i tifosi
IL CAMPIONE "A Parigi solo se sarò al 100%"
DOLORE Per il problema all'anca Sinner si affida al centro della Juve
GOSSIP Nuova fiamma per Jannik? Il gossip su Anna Kalinskaya

bolzano

Primo giorno al Lido: con lo "spazio giovani"

Invariate le tariffe. In funzione i due bar, resta chiuso il ristorante. A disposizione i campi di calcetto, basket, beach volley. Andriollo: «C’è un cambio generazionale anche tra gli utenti» (foto DLife)


antonella mattioli

Attualità