Una via per Lidia Menapace, deroga al requisito dei 10 anni 

La proposta lanciata dallo scrittore D’Andrea. Il sindaco: «Primo passo: un albero sulla “Collina dei Saggi” Poi la strada, ci sono molti passaggi tecnici e burocratici come i dieci anni dalla morte, ma ce la faremo»


Paolo Campostrini


Bolzano. Lidia Menapace accanto a Manci e Claudio Abbado, a Mayr Nusser e Franz Thaler. Poco più in la anche a Giulini. E poi impegnata in un fitto dialogo intellettuale con Malinowski e Kapuscinski. Ecco quello che potrebbe accadere. E che quasi certamente succederà. La partigiana “Bruna”, la donna impavida che ha sfidato persone, idee e mondi per 96 anni starà per sempre a Bolzano. Perché è questa la proposta, che ha in animo il suo sindaco e che porterà in giunta. Farla entrare nel “memoriale” della città: la collina dei saggi. Dove stanno insieme uomini e (finalmente) donne che hanno legato a sé questa nostra comunità, attraverso le loro testimonianze di coraggio e di lealtà, di eroismo e di coerenza. Connettendo insieme in vita cultura, musica ma anche solidarietà e desiderio di libertà e di democrazia.

«Per adesso è una mia idea ma diventerà presto una proposta» spiega Renzo Caramaschi.

Al parco Firmian, Bolzano ha riunito da un po’ di tempo i nomi e i riferimenti di un eroe della libertà e della Resistenza come Gianantonio Manci, di due grandi musicisti come Claudio Abbado, che ha contribuito a fare della città una delle capitali della musica e Carlo Maria Giulini, direttore d'orchestra che ha vissuto a lungo qui. E ancora Franz Thaler, l'«uomo che disse no» a Hitler, con il beato Mayr Nusser che per quel diniego morì ; infine Ryszard Kapuscinski, il grande reporter che ci fatto conoscere il mondo e Bronislaw Malinowski padre dell'antropologia moderna. C’è il loro nome e una radice. Ora ci sarà anche Lidia Menapace, lei che non amava certo i monumenti e gli olimpo rievocativi ma che, probabilmente, sarebbe felice di trovare così tanti uomini con i quali condivideva la spinta ideale. «Questo, almeno, come primo riconoscimento del tanto che ha dato a tutti noi» aggiunge il sindaco. Dice “primo” per una ragione.

Lo scrittore Luca D’Andrea ieri dalle pagine del nostro giornale ha lanciato la proposta di eliminare Cadorna dalla odonomastica cittadina, e di intitolare quella strada proprio a Lidia Menapace. Ma, nel caso, la strada amministrativa del piccolo memoriale sulla collina sarebbe semplice. Basterà una delibera e un voto in consiglio. Più complesso il discorso per dedicarle una via, e ancora più complesso “eliminare” Cadorna. «Certo, all’orizzonte ci sarebbe una strada per Lidia ma adesso non ce ne sono. Intendo di vie libere o nuove» spiega il sindaco. E, aggiungono, in Comune, esiste anche un regolamento, difficilmente aggirabile, il quale richiede che l'intitolazione avvenga ad almeno dieci anni dalla morte della persona che si vuole ricordare. Questo, secondo il legislatore, per consentire di sedimentare il ricordo e non agire sull'onda di una fresca emozione. Non è il caso di Lidia Menapace, naturalmente. Ma tante volte in passato, ci si è trovati immersi in una discussione di tipo odonomastico quando, passati pochi anni, il clima politico cambiato ha poi suggerito di archiviare la pratica. D’Andrea ha proposto di togliere il nome di Cadorna alla via e di metterci Lidia. Giusto? «Giustissimo - rispode Caramaschi - Ma a parte che Cadorna, con la sua rigida strategia, ha mandato a morire migliaia di ragazzi sul Carso e che io preferisco mille volte Diaz... Dico, a parte questo il problema è, appunto, che la legge prescrive i 10 anni dalla morte e, praticamente che servirebbe cambiare migliaia documenti, passaporti, indirizzi e pratiche. Ma ci penseremo...». Anche perché Bolzano ha due problemi su questo piano. Il primo è che, una volta esauriti i terreni di espansione edificabili (l'ultimo a Druso est) bisognerà attendere l'Areale e il suo progetto riqualificativo per avere a disposizione nuove strade da intitolare.

L’altro è che si sono più proposte che vie, ormai, depositate negli uffici del Comune. «Abbiamo 42 richieste di intitolazione da parte di associazioni, enti o privati» confermano in municipio. Nomi che vanno da Bettino Craxi al dottor Granata. Ma sulla via Lidia Menapace, non è detto.













Altre notizie

le foto

Tende per Gaza a Bolzano: "Fermiamo il genocidio"

Tende per Gaza anche a Bolzano, in piazza Adriano, sull'onda della mobilitazione in atto in diverse città e università in Italia e all'estero. "Free Palestine", "Fermiamo il genocidio a Gaza", "Stop al massacro del popolo palestinese" si legge sugli striscioni. LE FOTO (DLife) 

Trentino

Accoltellato al supermercato: arrestato l'aggressore

È successo nel pomeriggio di oggi in un negozio di Civezzano, vicino a Trento: il 50enne portato in ospedale. L'autore è stato bloccato dal personale e successivamente fermato dai carabinieri: non si conosce il movente

Attualità