Università di Bolzano: Bergmeister cambia la Lub

Inaugurato l'anno accademico, il presidente: via i corsi senza iscritti e più selezione per i prof


Antonella Mattioli


BOLZANO. Accorpamenti di corsi, chiusura di quelli senza iscritti, più sinergie tra facoltà e con l'esterno, creazione di un corso di laurea in ingegneria, criteri di selezione più severi sia per gli studenti che per i professori. È il piano Bergmeister per la Lub.
In occasione della cerimonia d'inaugurazione dell'anno accademico, aperta dal rettore Walter Lorenz, il presidente del cdu Bergmeister ha parlato come l'amministratore delegato dell'«azienda» Lub ma anche come professore (ha la cattedra all'università di Vienna). Obiettivo principale: elevare la qualità dell'università per dare maggiori chance agli studenti. Che significa rendere più selettivo l'accesso alla Lub per quanto riguarda la conoscenza delle tre lingue. Questo potrebbe comportare una riduzione degli iscritti, la cosa però non lo preoccupa, perché "la qualità è la cosa fondamentale non la quantità".
La qualità non riguarda solo gli studenti, ma anche i docenti in particolare quel 70% che può arrivare con chiamata diretta dall'estero. «Dal 1º novembre una commissione ad hoc per ogni nomina deve fare una valutazione sul curriculum dei docenti. Solo se l'organismo dà l'ok, partono le procedure per la chiamata». Bergmeister ha specificato: «Questo importante luogo di insegnamento non deve diventare un'associazione di gruppi di pressione per interessi specifici o un secondo lavoro per relatori esterni».
Quindi ha dettato la linea su come dovranno essere i corsi: si punta su accorpamenti e maggiori sinergie tra le facoltà (un corso di informatica ad indirizzo economico), rapporti più stretti tra la facoltà di teologia del Seminario di Bressanone e Scienze della formazione, ma anche con l'esterno (la facoltà di design con gli scultori e i pittori gardenesi). Tutto questo con un'avvertenza però: «Se un corso non ha iscritti si elimina». Mentre il presidente vuole introdurre in tutte le facoltà l'etica come materia obbligatoria. Accanto a questo, un obiettivo più ambizioso: creare un corso di laurea in ingegneria all'interno di Scienze e tecnologie dove esiste già un corso in ingegneria logistica e produzione. Ma si tratta di una cosa molto specifica, mentre Bergmeister pensa ad un corso dal quale possano uscire quei professionisti di cui le aziende altoatesine hanno bisogno, ma che faticano a trovare sul mercato.
Restando nel mondo del lavoro Bergmeister pensa anche allo sviluppo delle aziende locali. Per questo ricerca e innovazione sono fondamentali e la "Lub deve svolgere un ruolo centrale di coordinamento degli altri enti che operano su questo fronte".
Anche il rettore Lorenz nella prolusione ha ricordato l'importanza dell'innovazione e il ruolo dell'ateneo: «Il ruolo scientifico e sociale dell'Università sta nella ricerca che è sì, ricerca applicata, ma che è anche, e soprattutto, ricerca di base. L'Università è il luogo deputato ad affrontare criticamente e a diffondere questi saperi. E deve anche contribuire affinché il desiderio di partecipare alla ricerca coinvolga tutta la popolazione. È questa la ragione d'essere della nostra Università. Il sapere per tutti, e far crescere il desiderio di sapere anche nei giovanissimi. In questa direzione va il nostro progetto di università per i bambini». Di finanziamenti ha parlato il presidente della giunta Luis Durnwalder, assicurando che "in un periodo in cui si chiede di contenere la spesa in tutti i settori, la Provincia ha deciso di non tagliare i fondi all'istruzione, confermando così la volontà di investire nei cervelli".
Jana Rückert e Alfred Mitterer, rappresentanti degli studenti che puntano alla creazione del "parlamento degli studenti", hanno chiesto che ci sia più "comunicazione" su quanto avviene all'interno dell'Università e hanno invitato a sfruttare meglio l' "internazionalità" dell'ateneo creando le condizioni affinché gli studenti, anche stranieri, si fermino in Alto Adige dopo la laurea.

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