Università, un varo con polemica

Fra dotti discorsi, una studentessa accusa: «Noi trilingui, i docenti no»


Fabio Zamboni


BOLZANO. Gli ingredienti sono quelli previsti: discorsi accademici, dotte citazioni, parata di autorità, intermezzi musicali live in una sala affollata. Ma sulla "torta" virtuale con cui celebra l'inizio del suo 14ª anno di attività, la Libera Università di Bolzano trova una ciliegina avvelenata: il discorso di una rappresentante degli studenti parla apertamente di «arroganza» nella gestione e di un trilinguismo preteso dagli studenti ma non dai docenti. Angelika Ganserer, iscritta al terzo anno, parla apertamente di credibilità tutta da dimostrare, risolleva la polemica sui test d'ingresso, dice che il marchio di università "trilingue e internazionale" bisogna guadagnarselo giorno per giorno: applausi a scena aperta, e il rettore Walter Lorenz che si alza a stringerle la mano. Senza piaggeria. È la nota più vivace di due ore di cerimonia comunque densa di spunti d'interesse malgrado il protocollo da rispettare e i discorsi di circostanza. S'incomincia alle 17, con il saluto del rettore che impiega, ahilui, dieci minuti per confezionare l'elenco delle autorità presenti (assente in extremis Luis Durnwalder), chiudendo, last but not least, con l'intero senato accademico che scende solennemente le scale sulle note dell'"Inno alla gioia" affidato alle voci del coro bolzanino Le Pleiadi: toghe nere orlate di verde per le facoltà di Scienze e di rosso per quella di Economia. A chiudere la fila, ospiti illustri delle Università di Padova, Trento e Aosta. E qui qualcuno sfoggia bordature d'ermellino. Che sia un evento accademico ma anche mediatico lo dice la batteria di telecamere schierate per l'evento; che questa sia un'Università unica in Italia lo dicono in quattro lingue i programmi di sala e gli interventi tutti, affidati ad un continuo scivolare dal tedesco all'inglese, dall'italiano al ladino. Ladino protagonista anche in onore del superospite, il professor Wolfgang Runggaldier, origini gardenesi e carriera approdata ora alla docenza di matematica pura e applicata all'Università di Padova. L'ampia platea dell'aula magna non è gremita ma è un bel vedere, anche se ci sono più capelli grigi e cravatte che felpe di studenti, evidentemente poco interessati alle cerimonie ufficiali. Il presidente della LUB Konrad Bergmeister sottolinea la vocazione alla ricerca di base, che verrà incoraggiata, poi cita Galileo quando dice che «siamo tutti viaggiatori nello spazio», infine annuncia il festival universitario del 2012 in cui sarà perfezionata la collaborazione fra gli atenei "euregici" (Bolzano, Trento, Innsbruck). Il rettore Lorenz riprende la parola per il suo intervento vero e proprio, incentrato sull'inafferrabile termine "liberismo" e sulla sua responsabilità sociale tradita dagli ultimi eventi internazionali. Poi tocca alla studentessa dissidente di cui dicevamo, prima della dotta relazione del professor Runggaldier su "Matematica e finanza: un connubio felice?". In cui mostrando vari interventi di giornali europei e americani spiega come i matematici, con la crisi che stiamo vivendo, siano finiti sulla graticola internazionale per colpe imputabili invece alla finanza. Con la speranza che i giovani che studiano Economia alla Lub trovino magari nuove soluzioni, rispondendo alle domande pressanti dei loro coetanei "indignati" di tutto il mondo, la cerimonia si chiude con gli auguri di rito. In quattro lingue, naturalmente.

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