Urzì “arruola” l’eroe di Nassiriya 

Il carabiniere medaglia d’oro Raffaele Naccarato candidato nella lista di «Alto Adige nel cuore»



BOLZANO. Raffaele Naccarato è tornato a casa, in Alto Adige. Il carabiniere «eroe», tecnicamente eroe grazie a due medaglie, ha deciso di candidarsi. Correrà come indipendente nella lista di Alto Adige nel cuore-Fratelli d’Italia. Naccarato è da poco un tenente colonnello a riposo dei carabinieri. Ha sempre operato nel VII reggimento di Laives, specializzato nelle missioni all’estero. Nel 2003 i bolzanini lo hanno conosciuto perché era rimasto coinvolto nella strage di Nassiriya (Iraq): un’autobomba irrompe nella base italiana e provoca 28 morti, di cui 19 italiani (12 carabinieri). Naccarato, all’epoca capitano, aveva difeso la sua compagnia ed era rimasto ferito. Per il suo comportamento sul campo Naccarato ha ricevuto la Medaglia d'argento al valore dell'Arma dei carabinieri e la Medaglia d’oro vittime del terrorismo. Dopo Nassiriya Naccarato ha proseguito le missioni all’estero, fino al congedo: in particolare attività di formazione delle forze di polizia in Afghanistan e Palestina. Adesso la candidatura.

Lei è un uomo d’armi. Come pensa di trovarsi nell’ambiente politico?

«Spero di dare un contributo basato sul dialogo. È quello che ho imparato nelle mie missioni. Con il rispetto reciproco e il dialogo si possono risolvere situazioni che sembrano disperate. L’autonomia dell’Alto Adige viene studiata in tutto il mondo come esempio positivo di soluzione dei conflitti, in Kosovo ad esempio, ma vedo tante persone scontente. Sento troppi lamenti».

Ha scelto un movimento di destra-centrodestra.

«Quella è l’area politica che mi interessa. Conosco Urzì da alcuni anni e lo stimo. Avrei preferito che il centrodestra riuscisse a organizzarsi con una lista unica, come è accaduto a Trento e a Laives, dove il mio ex compagno di scuola Christian Bianchi è riuscito in una felice alchimia politica. Il gruppo italiano ha bisogno di una forza che lo rappresenti».

La sicurezza domina la campagna elettorale: cosa significa per lei, abituato a scenari di guerra?

«La percezione conta almeno quanto la sicurezza stessa. C’è molta strumentalizzazione, ma sui migranti e richiedenti asilo in Italia regna la confusione».

Cosa significa essere un eroe?

«Ho affrontato quello che mi accadeva con un po’ di coraggio e pazzia». (fr.g.)















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