Urzì: «La città deve uscire da dieci anni di coma»

Il consigliere provinciale è sostenuto da FI e tratta con tutto il centrodestra «Fisseremo 10 paletti: vediamo chi ci sta». Lillo: «Porte aperte ad altre forze»


di Massimiliano Bona


BOLZANO. Alessandro Urzì, da ieri, è lo sfidante più accreditato di Luigi Spagnolli per la poltrona di primo cittadino. Per ora rappresenta “solo” Forza Italia e Alto Adige nel cuore, ma nei prossimi giorni fisserà (assieme ad Enrico Lillo) i dieci punti chiave del programma e inizierà una serie di colloqui con le altre forze di centrodestra. «Senza preclusioni», sottolinea il consigliere provinciale. Ieri, in realtà, è già arrivato il «no» di Fratelli d’Italia, mentre non si sono espressi ufficialmente Ncd, Lega, Unitalia e Casa Pound. Per il forzista Lillo questa, in ogni caso, «è la strada migliore per uscire da una situazione disastrosa». Urzì, in ogni caso, è ottimista.

Perché ha deciso di candidarsi?

«Bolzano versa in uno stato comatoso da dieci anni. Con la nostra coalizione il sole tornerà a splendere sulla città».

Avete già stilato un programma per le comunali?

«Nei prossimi giorni renderemo pubbliche le nostre dieci proposte qualificanti. Chi ci starà è ben accetto».

Non ci sono preclusioni di sorta per Unitalia o Casa Pound?

«Dipende solo dalla loro volontà di condividere o meno il nostro programma. Siamo disposti a discuterne in modo chiaro e onesto. Poi, se non dovessimo trovare un’intesa, resteremo amici come prima».

Il programma per le comunali sarà improntato sulla sicurezza?

«Sicuramente la sicurezza sarà uno dei punti di assoluto rilievo - contrariamente alle ricette blande del centrosinistra - ma non il solo. Penso alla finanza locale, ma anche alle bollette dei rifiuti e dell’elettricità. Spagnolli non le ha abbassate, come avrebbe potuto, vista la presenza a Bolzano dell’inceneritore. Proporrò anche di abbassare le indennità».

Quali indennità?

«Lo stipendio del sindaco va adeguato a quello dei colleghi trentini mentre va abolito quello da presidente del consiglio comunale (adesso è Margheri ndr). Farò una proposta in consiglio regionale».

Cosa pensa della rinuncia del Pd alle primarie?

«Che il sindaco Spagnolli, che sul piano personale considero un amico, si sia sottratto ancora una volta al confronto. L’esatto contrario di ciò che stiamo facendo noi».

Le interessano i voti “tedeschi”?

«Farò un programma per i bolzanini. Nessuno escluso».

Verrà Berlusconi a sostenere la sua candidatura?

«Dovremo contare, innanzitutto, sulle nostre forze».

Per molti la sua battaglia è persa in partenza...

«E chi l’ha detto? Ho tutte le carte in regola per farcela».

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