Vacanze cancellate “assalto” all’Agenzia 

Decine di bolzanini furiosi davanti alla «Neverland», deve intervenire la polizia «Abbiamo versato acconti e saldi, ora scopriamo che i soldi sono spariti»


di Antonella Mattioli


BOLZANO. «Io l’ho scoperto questa mattina quando sono arrivato all’aeroporto di Verona: il mio nome non risultava nella lista del volo delle ore 8 diretto a Karpathos, in Grecia. Ho insistito, perché ho pagato tutto: prima l’acconto, poi il saldo. Alla fine ho dovuto arrendermi, ho preso le valigie, le ho rimesse in macchina e sono tornato indietro. Niente vacanza». Roberto Casagrande aveva pagato duemila euro per l’aereo e due settimane all inclusive in un villaggio dell’isola greca, ma ieri poco prima di mezzogiorno - di ritorno dall’aeroporto della città scaligera - era davanti all’Agenzia di viaggi Neverland di via Torino. Assieme a lui almeno una cinquantina di bolzanini, arrabbiati e amareggiati, perché molti avevano già i costumi da bagno in valigia e si vedevano su qualche spiaggia a prendere il sole dopo un anno di lavoro. E di risparmi proprio per quella vacanza da fare tutti assieme con i figli o gli amici.

Ma c’era anche tanta delusione, perché per più d’uno non era il primo viaggio con l’agenzia gestita da Laura Seppi e non avevano mai avuto problemi. Anzi. Avevano consigliato a parenti ed amici di prenotare viaggi e vacanze nell’agenzia, aperta in via Torino nel 2013, che offriva località da sogno a prezzi stracciati.

I primi sono arrivati poco prima delle 9; poi c’è stato il passaparola su facebook e nel giro di pochi minuti c’era una ressa di decine di persone che, alla vigilia della partenza per le vacanze, hanno scoperto che né l’albergo né il volo erano stati prenotati e soprattutto pagati.

È intervenuto l’avvocato Francesco Coran, legale della titolare dell’agenzia, quindi - temendo che la situazione potesse degenerare - sono arrivati gli agenti della squadra Mobile: la signora è stata accompagnata fuori dall’ufficio viaggi dal capo della Mobile Giuseppe Tricarico.

La Guardia di finanza è uscita dall’agenzia poco prima di mezzogiorno con alcuni scatoloni pieni di documenti, per verificare la situazione fiscale e contabile.

Alcune decine le persone che, già nel pomeriggio, si sono presentate negli uffici del Centro europeo consumatori per capire come muoversi per cercare di riavere indietro i soldi della vacanza; prima erano andati in Questura o dai carabinieri per sporgere denuncia.

Storie diverse le loro: c’è chi avrebbe dovuto partire nel fine settimana e aveva già pagato il saldo di alcune migliaia di euro e chi aveva versato l’acconto per il viaggio super scontato a New York da fare a primavera. Persone diverse: dalla famiglia con i bambini in lacrime perché hanno appena saputo che al mare non ci andranno; al gruppo di amiche che sognava di andare in agosto a Cuba; all’infermiera che voleva festeggiare assieme alle colleghe i 50 anni con un viaggio al Nord, per vedere l’aurora boreale; al gruppo di 28 bolzanini che hanno scoperto che se vogliono rientrare dal Messico devono ripagarsi il biglietto. Tutti, adesso, si sentono truffate.

Annalisa Motteran, già lunedì pomeriggio, si era presentata in via Torino per ottenere il rimborso di 2 mila e 300 euro e ieri mattina ci ha riprovato: « Io e la mia famiglia, in tutto cinque persone, avevamo dovuto partire invece che dall’aeroporto di Verona da Milano, dopo 36 ore comunque eravamo arrivati a Formentera. Laura aveva giustificato il cambio con dei problemi sorti all’ultimo momento, assicurandoci però che il maggior costo, 2 mila e 300 euro appunto, ci sarebbe stato rimborsato. Nel pomeriggio sono andata a fare denuncia dai carabinieri, ma non mi faccio illusioni: quei soldi non li vedrò più. L’ho capito quando, ieri sera, mi ha chiamato mia sorella: anche lei è a Formentera. Aveva comprato un soggiorno sempre con la “Neverland”, ha scoperto che in realtà sono stati pagati solo due giorni. Il volo se vuole tornare, assieme al resto della vacanza, dovrà pagarlo una seconda volta». Del gruppo di bolzanini, tornati dalle Baleari, anche la sua amica Daniela Manno che probabilmente non riavrà mai i 1.700 euro versati in più per aver dovuto pagare di tasca propria il volo da Milano, dopo aver saldato regolarmente il conto per la vacanza che doveva partire da Verona.

Ma almeno loro hanno la consolazione di esserci andati, seppur a caro prezzo, in ferie.

C’è anche chi come Sara Bissaro, suo marito e i due figlioletti Ilaria e Matteo in vacanza non ci andranno proprio: «Avevamo prenotato a gennaio, pagando 3.760 euro per 15 giorni in un villaggio a Fontane Bianche in Sicilia. Dovevamo partire domenica, era un anno che aspettavamo questo giorno». Come loro sono almeno un centinaio - se non di più - i bolzanini che hanno pagato proprio in questi giorni il saldo - le cifre variano da 1.500 a 2 mila euro a persona - in quanto tra sabato e domenica avrebbero dovuto partire per la Sicilia, Formentera o la Grecia.

Tra quanti sono partiti ed ora dovranno pagare di tasca propria per rientrare anche un gruppo di 28 bolzanini che si trovano in Messico. Decollati il 21 giugno da Malpensa, avrebbero dovuto tornare il 5 luglio: 2 settimane comprensive di 4 giorni di tour nei siti Maya e poi relax in un villaggio 5 stelle superior a soli 1.790 euro. Fino a ieri sembrava un affarone. «Le mie figlie Valentina e Valeria, 29 e 25 anni ciascuna - spiega Maria Rosaria Carotenuto - avevano risparmiato facendo supplenze, per pagarsi il viaggio scelto per la laurea in Lettere di enetrambe. L’Agenzia aveva spiegato che per un banale disguido i biglietti di ritorno sarebbero arrivati ieri. Le ho sentite: non hanno ricevuto nulla. Il tour operator messicano ha fatto una verifica: non c’è stata alcuna prenotazione. Se vogliono tornare dovranno pagare 400 euro a testa».













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