Covid

Vaccinazioni over sessanta, il San Maurizio raddoppia l’offerta 

Armanaschi: «In poche ore esauriti gli appuntamenti disponibili. E così al mercoledì abbiamo aggiunto il giovedì». Liebl (Ordine): «Aumentata la richiesta di tamponi in farmacia». Bonvicini (Federfarma): «In tanti comprano i test fai da te»


Valeria Frangipane


BOLZANO. «Abbiamo riempito tutti gli appuntamenti disponibili in poche ore e così raddoppiamo l’offerta. Non più vaccinazioni solo mercoledì ma anche di giovedì in tutto circa 750 perché ai prenotati si aggiungono quelli “open”. Penso che arriveremo a quota 900».

Numeri che non si vedevano da mesi. L’ospedale di Bolzano rilancia perchè la richiesta di immunizzazioni over 60 (i nati tra il 1962 ed il 1941), partita in questi giorni è alta.

Luca Armanaschi coordinatore amministrativo del Comprensorio sanitario di Bolzano entra nel dettaglio: «Dal 20 luglio al 31 agosto vacciniamo nell’hub della nuova clinica tutti i mercoledì dalle 8.30 alle 12.40 e dalle 14 alle 16.40 e lo facciamo solo con prenotazione. Immunizzazioni tutti i giovedì (ma attenzione perchè il 18 agosto l’hub resta chiuso) dalle 8.30 alle 12.40 solo con prenotazione e dalle 14 alle 16.30 in modalità open, per cui senza. Spero di essere stato chiaro». L’Asl temeva che il secondo booster sarebbe stato un flop ma almeno in questi giorni la richiesta per Bolzano, Bassa Atesina e Oltradige resta al di sopra delle aspettative.

«L’offerta vaccinale - continua Armanaschi - verrà costantemente adattata in relazione alla domanda così da garantire a tutti gli aventi diritto la possibilità di quarta dose entro pochi giorni. Nelle ultime settimane stiamo assistendo in Alto Adige a un picco di positività con circa mille contagi al giorno. Importante quindi soprattutto per gli over 60 aderire alla quarta dose e non attendere l’autunno». Via libera dunque al “booster” (secondo richiamo, quarta vaccinazione) da fare almeno 120 giorni dopo la terza e destinata agli over 60 o a categorie ben definite di pazienti a rischio dai 12 anni in su. Quarta dose fondamentale - ripete come un mantra l’Azienda sanitaria - per difendere i fragili dalla malattia grave.

E intanto la quinta ondata, quella estiva, ha fatto scattare la corsa al tampone, meglio se "fai da te". Nelle farmacie la richiesta di antigenici rapidi è aumentata in maniera importate e si registra un incremento notevole anche della richiesta di acquisto dei kit di uso domestico. Questione che porta alla moltiplicazione dei "positivi fantasma", infetti ma non censiti nella piattaforma Asl.

Maximin Liebl presidente dell’Ordine dei farmacisti parla di un aumento importante di test. «A fare il tampone vengono soprattutto quelli che pensano di essere positivi. In lista molti non vaccinati che vogliono essere esentati da un possibile nuovo obbligo che potrebbe anche entrare in vigore in autunno. I vaccinati con tre dosi che sospettano l’infezione ho il sospetto che spesso preferiscano il fai da te». Per non incorrere nelle regole dell’isolamento di una settimana. «Spero che facciano appello a tutto il loro senso di responsabilità auto isolandosi per non trasmettere il contagio. Soprattutto se asintomatici».

Matteo Bonvicini, presidente provinciale di Federfarma - dice che la categoria «vede tanti positivi con sintomatologia per fortuna leggera e parlo di un raffreddore o poco più. In media su cinque persone che vengono a testarsi, quattro sono positive». Farmacie - dice - ancora una volta in prima linea a fianco del cittadino. «Ricordo che la sentenza della Corte Costituzionale di pochi giorni fa consente soltanto alle farmacie, e non anche alle parafarmacie, di effettuare tamponi rapidi antigenici e test sierologici . Lo dice la n. 171 appena depositata che ha dichiarato non fondate le questioni sollevate dal Tar Marche».













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