BRESSANONE. Dovrà rispondere di sei furti commessi in val d'Isarco nell'arco di tre giorni. Si aggrava la posizione del 19enne Valentino Radulovic, arrestato agli inizi di agosto dai carabinieri di Bressanone, coordinati dal capitano Marco Lunardi.
Gli esperti del Ris di Parma, insieme ai colleghi del nucleo operativo brissinesi, hanno infatti raccolto prove biologiche che portano la firma del 19enne. Complessivamente il giovane avrebbe commesso sei furti in tre giorni per un valore totale di oltre sedicimila euro.
Secondo gli esperti il nomade il 5 agosto si sarebbe introdotto in un albergo di Naz Sciaves e poi in un'abitazione privata a Varna, portando via soldi e oggetti di valore. Il giorno dopo avrebbe poi commesso altri due furti a Brunico, nella frazione Santa Caterina ed infine, il 7 agosto - il giorno del suo arresto - prima di essere fermato in via Hartmann a Bressanone avrebbe fatto una «visita» presso un'abitazione privata di Chienes.
Il giovane era stato arrestato dopo che un abitante della zona aveva dato l'allarme. Due ragazzi, infatti, erano stati visti entrare dalla porta-finestra della casa del vicino. Immediatamente il brissinese aveva chiamato i carabinieri che erano giunti sul posto poco dopo. Lo stesso vicino di casa era riuscito a far perdere tempo ai due ladruncoli, dando ai militari il tempo di arrivare in via Hartmann. Una volta visto arrivare le gazzelle degli uomini dell'Arma, però, i due ragazzi si sono divisi. Valentino Radulovic è stato bloccato, mentre il complice - anche se trattenuto dall'anziano abitante della zona - era riuscito a fuggire facendo perdere le proprie tracce.
Una volta tornato a casa il proprietario dell'abitazione forzata ha potuto confermare che i due ladri - disturbati subito dopo essere entrati - non avevano fatto in tempo a portare via nulla. Il giovane era stato portato presso le carceri di via Dante a Bolzano, dove si trova tutt'ora in attesa del processo. L'avviso di conclusione indagine gli è arrivata ieri mattina presso la sua cella.

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