Vallarsa, scambio d’accuse fra i “grillini” e il sindaco

Castelli: «Gli Enti locali della Provincia confermano: iter d’acquisto irregolare» Di Fede: «Problema inesistente: è stata una procedura innovativa regolarissima»


di Bruno Canali


LAIVES. La delibera con la quale la giunta comunale di Laives ha acquistato la zona Vallarsa dalla cooperativa privata che ne era proprietaria, è stata inviata agli Enti locali della Provincia dal consigliere comunale Paolo Castelli (Laives 5 Stelle), che adesso parla di mancato rispetto delle procedure. Secondo le accuse di Castelli, il sindaco avrebbe firmato un contratto di acquisto prima ancora di avere il via libera dal consiglio comunale.

«Lo scorso 23 novembre, dopo che li ho interpellati - afferma in una nota lo stesso Castelli - gli Enti locali hanno scritto: “La stipulazione dell'accordo in oggetto in data 25 settembre 2012 e quindi prima della delibera del 26 settembre 2012 con la quale si approva l'accordo stesso, non corrisponde alla legge”». Questo basta per far dire al consigliere Castelli che il sindaco non avrebbe rispettato le norme, permettendosi di firmare un contratto di acquisto da 327mila euro senza attendere il consiglio comunale, decisione per lui incomprensibile, che giudica atto gravissimo e scandaloso, anche per l'insolita rapidità che lo ha caratterizato. Tanto da chiedere infine le dimissioni di Liliana Di Fede da sindaco di Laives.

«Lo scandalo semmai è creare, come fa il consigliere Castelli, problemi a 360 gradi - risponde agguerrita Liliana Di Fede - cercando di bloccare un'operazione dalla quale il Comune è uscito avvantaggiato. Il consigliere ha chiesto due pareri all'ufficio Enti locali - continua il sindaco - uno su un aspetto che sarebbe molto grave: la convocazione illegittima del consiglio comunale. Ebbene, su questo l'ufficio ha detto invece che è tutto a posto. La seconda richiesta ha riguardato l'accordo integrativo tra Comune e cooperativa della Vallarsa e anche qui riteniamo che sia tutto regolare. Certo, la procedura adottata è stata innovativa e l'abbiamo messa a punto con estrema attenzione. Ci siamo tutelati da qualunque possibilità di ricorso da parte della cooperativa, impegnandola anche a versare i soldi in banca entro e non oltre 4 giorni e, lo ripeto, alla fine l'unico beneficiario è stato il Comune di Laives, che così ha acquisito un patrimonio importante. Sottolineo poi che gli uffici provinciali espimono pareri, non giudizi, che invece competono a un giudice. Io sono tranquilla da questo punto di vista, anche se probabilmente siamo stati il primo Comune ad adottare questa procedura. La Provincia finanzierà ulteriori interventi in Vallarsa e noi abbiamo costruito, con l'aiuto di tecnici e consulenti, un percorso che ci consentirà, dopo l'acquisto dell'area Vallarsa, di riaprirla al pubblico in tempi ragionevoli. Senza l'accordo che Castelli ci contesta, il Comune avrebbe rischiato molto di più».

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