Valle Isarco sugli sci, un mondo oltre la Plose

Da Monte Cavallo al comprensorio Gitchberg-Jochtal sino a Racines, decine di chilometri di piste (anche nere) e sorprese inattese. Mini-guida alle stazioni sciistiche poco conosciute dagli aficionados delle Dolomiti, ma ricche di soddisfazioni



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Dici Valle Isarco, e se parliamo di stagione invernale pensi subito alla Plose. Logico. Ma c'è dell'altro, specie a nord della città vescovile. L'Alta Valle d'Isarco si gioca la carta delle atmosfere incantate, per promuovere un turismo meno glamour delle valli dolomitiche, più intimo e carico d'atmosfere. Basti pensare alle vallate laterali, dalla Val Ridanna alla val di Fleres.

Sul fronte dello sci, lasciato a sud il comprensorio della Plose, Monte Cavallo è il terrazzo di Vipiteno, che si raggiunge con una cabinovia direttamente dal centro città. Sono 16 km di piste servite da alcuni impianti di risalita in quota. L’area sciistica è relativamente piccola ma di grande fascino, straordinariamente panoramica. Piste in quota assai divertenti, non affollate, con menzione speciale per quella servita dalla seggiovia quadriposto Stock che si snoda fra i boschi toccando diverse baite.

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La ski area è non a caso perfettamente attrezzata anche per accogliere gli amanti delle camminate, grazie a una rete di percorsi battuti e segnalati che come d’incanto svelano nelle radure del bosco bellissime malghe che invitano a una sosta. E poi c'è la pista naturale di slittino sul Monte Cavallo, lunga 10 km con 1100 metri di dislivello,che si snoda tra boschi e prati, in piena sicurezza, fino alla stazione a valle. E’ una delle più lunghe piste di slittino del mondo in assoluto. Il livello medio facile – veloce, quindi, ma non pericolosa - assicura tanto divertimento. E’ servita dalla cabinovia Vipiteno-Monte Cavallo: la si può ripetere fino a sfinimento, senza dover risalire a piedi. A Nord di Vipiteno c'è il Centro sciistico Ladurns-Colle Isarco, il cui biglietto da visita è “Piccolo è bello”. Qui, ad un tiro di schioppo dal Brennero, l'inverno altoatesino mostra il suo vero carattere. Qui la stagione si attiene al calendario. Si aggiunga poi il fascino particolare che circonda l'antica località di cura di Colle Isarco, frequentata da famosi scrittori come Henrik Ibsen.

La regione montuosa della Val di Fleres si mostra in tutto il suo fascino genuino con le numerose possibilità di escursioni e gite che spaziano dalla semplice passeggiata al più impegnativo sentiero in alta montagna. Gli impianti di risalita portano fino ai 2.700 m di altitudine, dove gli scalatori e gli escursionisti possono cimentarsi con il Tribulaun e le Vedrette del Montarso/Feuerstein.

E ancora, il Centro sciistico Racines-Giovo, che il marketing propone come “efficiente, vario e naturale”. Patria degli snowboarder, in un certo senso è il contraltare a un'altra gemma, la Val Ridanna: un paradiso di piste per fondo e di sentieri escursionistici davanti all'imponente scenario dei tremila. E poi la placida Val di Giovo. E, non ultima: la Val di Vizze, una delle poche valli dell'Alto Adige ancora allo stato naturale.

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Quattro istantanee dal comprensorio Racines-Passo Giovo

Già, la Val Ridanna: arrivi da Vipiteno, e quando sei a Mareta davanti a te si staglia la mole maestosa dei castel Wolfsthurm, sede del museo provinciale della caccia e della pesca. Il paesaggio è bellissimo, specie con la neve. Le chiesette semprano aggrappate a mezza costa, tra i pini. Percorrere la valle significa sapere che si arriverà sino in fondo: niente passi, ma solo l'ingresso alle storiche miniere che, sul lato opposto, sconfinano in Val Passiria. Proprio qui, tra casette a due o tre piani, uno dei wellness hotel più famosi dell'Alto Adige e più grandi: lo Schneeberg Resort sembra quasi un gigante, con i suoi 600 posti letto, ma arrivandoci sembra "solo" un albergo lussuoso perché i suoi ampliamenti hanno inglobato molte abitazioni vicine. Qui, gli ospiti italiani sono di casa. Alcuni solo per un sano relax, altri come tappa ristoratrice tra una sciata e l'altra, altri ancora interessati all'anello di fondo del paese. 

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Scendendo verso sud, ecco il comprensorio Gitchberg-Jochtal, tra Maranza e Valles. Si sale da Rio Pusteria, lungo la statale 49 che porta a Brunico. I più prendono gli impianti a Valles, ma lo si può fare anche a Maranza: una scenografia cabinovia taglia i boschi quasi in orizzontale (con uno strapiombo quasi improvviso) e collega i due comprensori, unificati da alcuni anni ed ora decisamente più appetibili. D'estate, l'Alta Val di Fosse e la Fane Alm sono prese d'assalto dagli escursionisti. D'inverno, si scia per decine di chilometri, dal "panettone" in cima al Gitchberg alle belle nere dalla sommità della Jochtal.

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