Vandali a Marlengo: presa a sassate la clinica veterinaria
Il dottor Mauro Russo: «È la terza volta in due anni» Difficile la convivenza con l’adiacente bar Gravenstein
MARLENGO. Emulo del ladruncolo autore recente della spaccata al negozio Vodafone di via Palermo a Bolzano, qualcuno ci ha provato con la vetrata della clinica veterinaria Marlengo. La differenza sta nelle motivazioni del gesto: difficile pensare, infatti, che il responsabile cercasse qualcosa da sgraffignare. Mauro Russo, veterinario della clinica, è convinto pure che non si tratti di un gesto sconsiderato fine a se stesso: «Propendo per l’ipotesi di un atto volontario, di un’azione mirata, magari dietro sollecito di un mandante».
Non ha avuto vita facile, in questi ultimi anni, la clinica. La convivenza con l’adiacente locale Gravenstein, punto di ritrovo serale e notturno, è finita pure davanti ai giudici per la questione della palizzata eretta davanti all’ingresso del veterinario, oscurandolo. Il Tar ne aveva disposto la rimozione, ma intanto è ancora là. Anche i rapporti fra bar e parecchi inquilini del condominio sono via via degradati.
L’episodio di vandalismo si è verificato con ogni probabilità la scorsa notte. Un sasso di grandi dimensioni è stato scagliato contro la vetrata per tre volte, danneggiandola seriamente. «Si tratta della terza volta in due anni», continua Russo. «La misura ormai è colma. Nella zona atti di questo genere sono sempre più frequenti. Più di una volta al mattino abbiamo dovuto fare i conti con le eredità di nottate “sopra le righe”, pulendo l’area da cocci e bottiglie, ma anche dai lasciti di incivili che usano questa zona come toilette».
Il veterinario ha sporto denuncia ai carabinieri di Cermes. La clinica è anche dotata di una telecamera che, si spera, possa aver inquadrato l’autore del gesto, prova che potrebbe contribuire a identificare il responsabile.
«La situazione - conclude Russo - diventata è insostenibile. Oltre alla beffa di essere costretti a rimanere oscurati da una illegittima palizzata, ci tocca pure fare i conti con questi danni».
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