Varna, meno nomi italiani sui nuovi pannelli turistici

In consiglio il solo no di Bassanello: «Si spinge per un intervento monolingue» Il sindaco Schatzer: «Non sono necessarie traduzioni che nessuno utilizza»


di Fausto Da Deppo


VARNA. I nuovi pannelli turistici che verranno realizzati e distribuiti sul territorio di Varna avranno meno toponimi italiani. Su quali saranno presenti e quali no si è acceso il dibattito nella recente seduta del consiglio comunale, che alla fine ha approvato a larga maggioranza (un voto contrario) la proposta presentata dal consigliere di Insieme per Varna Novacella Scaleres Spelonca, Walter Kofler.

Ovvero, mantenere le sole versioni tedesche di toponimi tradizionalmente tedeschi precedute sul pannello da integrazioni in italiano quali “monte”, “malga”, “lago”... Ovvero ancora, come ha spiegato il sindaco Andreas Schatzer, “non è necessario tradurre in italiano nomi di posti mai tradotti in italiano e che gli stessi italiani indicano con i toponimi tedeschi”.

In realtà, albergatori, operatori e associazioni turistiche erano favorevoli a un uso più largo di toponimi italiani, sull’esempio di simili pannelli informativi realizzati a Bressanone. E il punto di vista bilingue è stato sostenuto nel corso del consiglio da Luciana Bassanello della Lista Civica Varna ed esponente del Partito democratico. È stato suo, alla fine, l’unico no alla proposta di Kofler: “Io sono nata a Varna e sono un’appassionata di montagna - spiega Bassanello - Mi va bene, ad esempio, che per la Zirmaitalm non ci sia una traduzione italiana e per i turisti italiani il nome sul pannello sia preceduto dal termine malga. Ma lo Schrotthorn, altro esempio, è sempre stato anche il Corno del Ceppo: in questo caso la versione italiana non è una forzatura o una novità, eppure, a quanto ho sentito, non la si vuole inserire”.

“L’iniziativa di sostituire i pannelli è partita dalla Proloco - dice Bassanello - ma in consiglio comunale il tutto ha preso una certa piega, virando verso un intervento di rinnovamento decisamente monolingue. C’erano in aula, tra il pubblico, molti Schützen e mi è sembrato che si volesse spingere per dare vita a una sorta di precedente, che poi altri Comuni fossero ispirati a seguire. Questo anche contando sul fatto che il sindaco di Varna Schatzer è presidente del Consorzio dei Comuni”. Da parte sua Schatzer smorza i toni e non commenta i complimenti che gli sono arrivati dal capo degli Schützen altoatesini Elmar Thaler. “Non c’è motivo di fare polemiche - riprende il sindaco - I pannelli vanno cambiati perché hanno oltre quarant’anni e non sono più attuali. I sentieri a disposizione di visitatori, turisti, escursionisti sono diventati di più, le strade che percorrono il territorio comunale sono di più e anche alberghi, osterie sono di più. Parliamo di pannelli di un metro e mezzo di lato, da collocare a Varna, Novacella, Scaleres vicino a parcheggi e punti panoramici, dove la gente che arriva ha bisogno di informazioni di orientamento e di scelta su cosa fare. Ma per quanto riguarda i toponimi in quarant’anni le cose non sono cambiate: perché aggiungere oggi toponimi italiani che non hanno una storia e un uso?”

Luciana Bassanello aveva un’altra proposta: “Non è neppure necessario addentrarsi in questioni toponomastiche, basterebbe vedere la cosa dal punto di vista turistico e cartelloni e pannelli turistici in genere sono compilati in 2-3-4 lingue senza che per questo alcun residente o locale abbia perso la propria identità”.

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