Velturno in rivolta contro Bressanone: «Decide a casa nostra»

Durissima presa di posizione del consiglio comunale. No al sovrappasso di Albes: rovina il paesaggio della valle


di Robert Tosin


BRESSANONE. Torna in mente la disfida tra Davide e Golia, solo che in questo caso i Golia sono addirittura due. Ma il Comune di Velturno non si spaventa e in consiglio comunale vota all’unanimità una deliberazione che intima al vicino municipio di Bressanone e all’A22 di non permettersi di disporre del territorio altrui a loro piacimento.

Oggetto della discordia è il sovrappasso di Albes, 80 metri di arcata con tiranti “artistici” e 9 milioni di spesa che a Bressanone piace tanto, ma che Velturno vede invece come un pugno in un occhio. L’opera era già stata bocciata a suo tempo dal consiglio comunale, ma poi all’improvviso, in una serata pubblica a Bressanone, l’Autostrada del Brennero ha riproposto lo stesso progetto dando come imminente l’inizio dei lavori.

Un primo intervento contrario era arrivato dall’europarlamentare Dorfmann che non si capacitava come un progetto bocciato dall’amministrazione comunale rientrasse dalla finestra come se niente fosse. Il sindaco di Velturno ci ha messo un po’ a sbollire, ma poi ha preso posizione in modo netto. La questione è arrivata però anche in consiglio comunale il quale, all’unanimità, ha votato un documento durissimo puntando il dito contro l’A22 ma anche contro il Comune di Bressanone.

«Il comportamento - si legge all’esordio del documento - dell’amministrazione autostradale e del Comune di Bressanone viene decisamente respinto. Non è possibile che a causa del progetto per il completamento della stazione autostradale “Bressanone Sud - zona industriale” venga deteriorato irreparabilmente il paesaggio culturale di Velturno».

E in un passo successivo, altrettanto crudamente, si ricorda che i due soggetti stanno prendendo decisioni sul territorio amministrato da Velturno. «Praticamente Bressanone ha deciso per noi - dice il vicesindaco Patrick Delueg - perché quel ponte è sul nostro territorio. È vero che potrebbero realizzarlo comunque, visto che non servono autorizzazioni, ma non è il modo di fare».

Quello che spaventa è l’impatto di una simile struttura, non tanto la necessità del collegamento: «È una struttura inappropriata, sbagliata nella topografia locale. Venendo da sud tale costruzione impedisce la vista sul paesaggio dei pendii della Valle d’Isarco». Quel ponte, dice in sostanza il consiglio, è perfetto in un grande sito urbano, non di certo a Velturno.

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