BOLZANO. Tenta di vendere uccelli selvatici sul web ma viene fermato dalla forestale. Sequestrati a Bolzano dal corpo forestale dell’ufficio caccia e pesca due lucherini.

Un residente a Bolzano in possesso di due lucherini maschi ha tentato di venderli e ha messo un annuncio sul web. I lucherini sono uccelli appartenenti alla famiglia dei fringillidi, la cui detenzione deve essere autorizzata dall’ufficio caccia e pesca e inoltre ne deve essere certificata l’origine, che ovviamente non deve essere selvatica ma da allevamento. Per dimostrare la nascita in cattività questi uccelli vengono inanellati nei primi giorni di vita, quando la zampa è ancora piccola e permette l’entrata di un anellino, successivamente con la crescita della zampa stessa l’anellino non può essere rimosso e rimane inserito nel tarso dell’uccello.

Il corpo forestale provinciale, all’interno dell’ufficio caccia e pesca, partendo dal numero di telefono dell’annuncio è riuscito a risalire al proprietario dei due uccelli, la cui abitazione e lo scantinato sono stati perquisiti dai forestali.

La perquisizione ha portato al ritrovamento dei due lucherini, il cui destino sarebbe certamente stato la detenzione in cattività per il resto della vita.

Gli animali, in quanto privi di anellino e quindi certamente di origine selvatica, sono stati sequestrati insieme ad una gabbia in ferro e successivamente portati al centro di recupero dell’avifauna di Bolzano, qui gli uomini del corpo forestale Provinciale, dopo aver verificato l’idoneità al volo, hanno liberato gli uccelli in un bosco nei pressi della città.

I lucherini in estate abitano le foreste miste di betulle del centro e nord Europa compresa la Siberia mentre in autunno migrano in Italia e nel bacino del Mediterraneo, dove trascorrono l’inverno. La loro alimentazione è costituita prevalentemente di semi.

Nell’ambito della migrazione è più semplice catturare questi uccelli, sia per il gran numero di esemplari che si spostano, sia perché essendo stanchi dal lungo volo sono più vulnerabili.

Ora l’indagato dovrà rispondere alla magistratura di detenzione di specie selvatica protetta.

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