L'OPERAZIONE MEZZALUNA

Vendevano falsi permessi di soggiorno, in 13 a processo

In sette debbono rispondere di associazione a delinquere. Ci sono anche tre imputati italiani: bolzanini domiciliati a Pergine Valsugana



BOLZANO.  Prima udienza in tribunale del processo legato alla cosiddetta "Operazione mezzaluna" che permise di smaltellare un gruppo di stranieri che per anni avrebbe venduto a pakistani e indiani false attestazioni di lavoro e altri certificazioni in forza delle quali gli immigrati ottenevano poi i permessi di soggiorno. Ogni immigrato avrebbe pagato dai 3 ai 4 mila euro, nella speranza di mettere le basi in Italia per una vita normale. Per tutti l'accusa di favoreggiamento all'immigrazione clandestina. In sette devono rispondere anche di associazione per delinquere.













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