Venti profughi senza letto Appello alle parrocchie

La referente comunale Chiara Rabini: «Le chiese ci aiutino, aprano le porte» All’ex hotel Alpi camere gelate per due giorni per un guasto alla caldaia


di Francesca Gonzato


BOLZANO. Negli ultimi due giorni almeno venti richiedenti asilo hanno dormito all’aperto. C’è stata una serie di arrivi imprevisti e non sono stati sufficienti i posti garantiti dall’emergenza freddo. La referente comunale Chiara Rabini rompe gli indugi e lancia un appello alle parrocchie bolzanine, perché diano una mano in queste giornate di crisi, aprendo le porte. Le parole di Chiara Rabini arrivano in coincidenza della Giornata mondiale del migrante e del rifugiato, che cade oggi. Così Chiara Rabini, presentando un documento dei Verdi di Bolzano: «Lanciamo un appello alle Chiese e a tutti coloro che possono attivarsi per fare fronte a situazioni straordinarie in giorni di particolare freddo o neve o in caso di maggiori richieste di posti letto per la notte rispetto ai posti disponibili». Aggiunge Chiara Rabini: «Da oltre un anno c’è a Bolzano l’esempio virtuoso della chiesa luterana, che ha deciso di accogliere profughi in situazioni di emergenza. Chiediamo alla chiesa bolzanina di dare un segnale». Negli ultimi giorni non sono stati segnalati casi di minori o donne incinte, tra i profughi che dormono al freddo. Nelle scorse settimane il Comune ha aumentato di 25 posti il piano dell’emergenza freddo, non bastano ancora? «Come accade in questi giorni, possono esserci ondate impreviste, cui si aggiungono situazioni particolari, come le persone che non vogliono dare i propri dati, registrandosi nella lista per l’emergenza freddo», spiega Chiara Rabini. Nei giorni scorsi un appello alle parrocchie era arrivato anche da parte dei volontari della Rete dei diritti dei senza voce: «Perché solo la chiesa protestante di Bolzano accoglie i profughi in strada e in emergenza serale e nessuna chiesa cattolica fa altrettanto, nonostante gli appelli di Papa Francesco?».

Più trasparenza e conoscenze sul tema dei richiedenti asilo: è questo l’obiettivo che si è dato il tavolo di coordinamento del Comune, aperto nelle scorse settimane. «Organizzeremo incontri nei quartieri», anticipa Chiara Rabini, «per presentare i numeri sull’accoglienza a Bolzano e raccontare alcune delle storie di queste persone, che parteciperanno alle serate». Problemi di freddo per due giorni all’ex hotel Alpi, a causa di un guasto alla caldaia, poi riparato. L’ex albergo è in via di smantellamento. Entro la fine di gennaio dovrebbe cessare la sua funzione di centro di accoglienza per i richiedenti asilo.

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