Verde e orti per Don Bosco Già pronto il nuovo parco

Via Alessandria-via Bari: dopo anni di abbandono, 5.000 metri di piante e prati Costato poco e realizzato velocemente. Spazi anche per le associazioni


di Davide Pasquali


BOLZANO. Dài, per una volta diciamolo: sono stati proprio bravi. Per carità, non è certo una grande opera, ma si è lavorato bene, con estrema rapidità e - addirittura - si è pure riusciti a spendere poco. Per di più, realizzando qualcosa di utile, per tanti, e desiderato da tutti i residenti. Stiamo parlando del nuovo parco, ormai portato a termine da parte del municipio nell’area posta all’incrocio tra le vie Alessandria e Bari. Intendiamoci: per anni - anzi no, per decenni - era come un pugno in un occhio nel bel mezzo del rione ex Semirurali: un’areale utilizzato dall’Istituto provinciale edilizia sociale, allora proprietario del terreno, per testare infissi e materiali da utilizzare nella costruzione degli alloggi sociali. Attorno, semplicemente una giungla. Prima si era dilungata a dismisura la questione patrimoniale per il passaggio del terreno dall’Ipes al Comune. Poi c’era da tenere in conto l’idea di costruirvi sopra un asilo-scuola per bambini di lingua tedesca. Siccome però, per usare un eufemismo, le risorse ora scarseggiano... E siccome, come nel rione tutti sanno e ripetono, ormai i ragazzini trasferitisi in zona in epoca post Semirurali e che avrebbero dovuto frequentarla ormai si sono laureati se non sono addirittura sposati... Insomma, si è capito che il progetto - sicuramente una buona idea 15 o 20 anni fa, oggi chissà - non è tra le priorità assolute dell’amministrazione. E allora si è pensato di risolvere altrimenti. Per ora, in via temporanea, ma in cuor loro molti sperano sia definitiva.

I primi a mettere mano all’area, nel 2012, erano stati gli alpini dell’Ana, in occasione dell’adunata nazionale. L’avevano ripulita a titolo gratuito. Penne nere che si erano poi ripetute l’anno successivo. Ma non bastava. A seguire, ha preso in mano la questione il Comune, col servizio tecnico ambientale e di progettazione del verde, diretto da Maria Cecilia Baschieri. Soldi pochi, quasi niente: 70 mila euro. Lavoro da fare tanto. E molti interessi da conciliare, perché, si sa, don Bosco è rione stratificato e complesso. Per dirne una: in fase di progettazione (effettuata in house per risparmiare), non si era tenuto conto dell’esistenza della colonia felina protetta di Homeless Pets Bolzano. Ma c’era prima, non si capiva perché non si dovesse lasciarla. Così, su interessamento del consigliere di circoscrizione Marco Caruso, si è inglobata nel nuovo parco anche l’area gatti, la si è recintata a nuovo e serrata col lucchetto. Entrano solo i gatti, da un pertugio sotto la porta d’ingresso; malintenzionati e teppisti no. In questi giorni si stanno sostituendo le vecchie casette con quelle nuove.

Gatti a parte, negli ultimi due mesi nell’area si è lavorato alacremente, si è ripulito, si è ridistribuito il terreno, si sono creati i vialetti di ghiaia, si sono posizionati dei bei sassoni attorno a uno dei pochi alberi d’alto fusto rimasti al loro posto. Si sono posati altri alberi. Sulla falsa riga di quelli realizzati dall’altra parte della strada, prima del parco delle Semirurali, si è recintata l’area da destinare agli orti comunitari dotati di impianti per innaffiare. Si è anche recintata l’area che verrà utilizzata dalla protezione civile dell’Ana per le proprie esercitazioni. E proprio da questa porzione si evince che, con tutta probabilità, l’area verde rimarrà al suo posto tale e quale per un bel po’ di tempo. Il terreno è stato infatti concesso agli Alpini per cinque anni. Anche se il Comune a breve volesse accelerare sulla costruzione della scuola, e non sono questi i tempi per nuovi ingenti investimenti, dovrebbero passare anni, fra elezioni comunali di maggio 2015, concorsi per la progettazione preliminare e definitiva, bandi di gara per i lavori. Hai voglia.

Insomma, almeno per qualche anno, passeggiando quasi sempre nel verde, si potrà andare dal sagrato di Don Bosco al Lungoisarco, passando per la nuova piazza, il nuovo parco, il parco Semirurali e l’area ex Sicar rinverdita. Dopo tanti anni, a ben vedere, le ex Semirurarli sono tutte, finalmente, riqualificate. Sempre se si esclude il famigerato museo nella casetta.

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