Verdi-Sel: reddito minimo di 800 euro

Illustrate le otto proposte per il welfare in vista della riscrittura del bilancio. C’era anche Karl Tragust



BOLZANO. Il capolista della Svp Arno Kompatscher annuncia che il lavoro più urgente che affronterà dopo l’insediamento come presidente sarà la revisione integrale del bilancio provinciale: verificare sostenibilità ed efficienza di ogni capitolo di spesa. Ripartire da zero. Una lavagna bianca su cui ognuno proietta aspettative, timori e idee. I Verdi si fanno avanti. Ieri hanno presentato otto proposte sulla politica sociale: «Per il diritto ad una vita dignitosa». Tra le proposte, reddito di base da 800 euro garantito alle fasce più deboli.

Il programma è stato elaborato con un collaboratore di eccezione, che viene allo scoperto come iscritto ai Verdi: Karl Tragust. È uno dei tecnici che in questi anni ha lavorato alle politiche sociali della Provincia. Direttore della ripartizione Famiglia e politiche sociali dal 1993 al 2011, Tragust è oggi il presidente della Agenzia per lo sviluppo sociale ed economico della Provincia. Tragust ha presentato le proposte dei Verdi-Sel per il sociale insieme ai candidati Brigitte Foppa, Hans Heiss, Riccardo Dello Sbarba, Patrizia Trincanato, Lorenzo Sola e il segretario aggiunto della Uil Christian Troger. Dal punto di vista dei Verdi, la riscrittura del bilancio sociale può essere una opportunità. «Vanno liberate risorse per i bisogno fondamentali e l’innovazione», sottolinea Tragust, «una tutela di base è imprescindibile in una società ricca come la nostra. Ben venga una revisione della spesa». Così la capolista Foppa: «Sì a una riscrittura radicale del bilancio provinciale. A Kompatscher chiederemo di mettere mano a voci come le spese eccessive in affitti per gli uffici provinciali e le grandi opere, con costi nettamente superiori al preventivato e prive di consenso tra i cittadini».

Accusano i Verdi: «C’è una tendenza a rendere più deboli i diritti sociali. Sono state cancellate le norme che fissavano cifre precise per assegno di cura e sostegno al reddito, attribuendo tale potere alla giunta provinciale. Un modus operandi che toglie sicurezza alle persone». Questa la sintesi delle proposte sociali per la prossima legislatura, «perché sui temi ambientali possiamo avere molti punti di contatto con li M5S, visto che recuperano le nostre idee, ma solo noi colleghiamo l’ambientalismo a una visione di solidarietà sociale».

Salario minimo garantito, no ai «working poors». Reddito di base: «A disoccupati, studenti, anziani, persone che si dedicano alla cura della famiglia va garantito dalla Provincia un introito minimo mensile di 800 euro. Per bambini e giovani l’assegno va portato a 300 euro a persona». Servizi per la prima infanzia: aumentare dal 15% al 33% la disponibilità di strutture per la prima infanzia (nidi, microstrutture e Tagesmutter). Assistenza a domicilio garantita a chiunque sia in grado di continuare a vivere nella propria casa. Partecipazione: la Provincia coinvolga associazionismo e cooperazione nelle decisioni. Migrazione: parità di diritti per lavoratori migranti, per persone con permesso di soggiorno e profughi. Aiuti di prima accoglienza per le persone di passaggio. Sportello unico per i cittadini. E infine le proposte sul sistema fiscale: ridotte le imposte sui redditi bassi e aumentate quelle sui redditi alti e i patrimoni. Tariffe commisurate a reddito e carichi familiari. (fr.g.)

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